rating: ***    H+    saggistica

Descrizione

Il saggio di Lévy intende essere una presentazione chiara di quel che significa oggi servirsi della realtà virtuale ma soprattutto vuole rappresentare il primo manuale di "filosofia virtuale" che delinea i possibili universi in cui domani ci troveremo a vivere e mostrare come nella vicenda siamo tutti coinvolti, filosofi e politici, ciarlatani e prostitute, sacerdoti e comuni uomini della strada. E' come se tutti avessero a disposizione la lampada di Aladino, ma il Genio può anche esigere un prezzo. Se si tratta di un prezzo per crescere, invece che per decadere a semplici "replicanti", dipende dalla capacità di ciascuno di scegliere, in un momento in cui le decisioni sono sempre più rischiose ma affascinanti.

Commenti

Il virtuale è una realtà potenziale, e per questo non una astrazione da essa, ma un progetto per il futuro. Così è possibile sintetizzare il testo dell'antropologo Pierre Lévy, che agli albori della diffusione capillare di internet, slega il discorso sul processo della virtualizzazione planetaria dalla tecnologia, per legarla ad una dimensione più fattuale e concreta. Sviluppando a partire dall'etimo di virtù, si arriva a definire un "Trivio Antropologico", formato dalla virtualizzazione del testo, del corpo e dell'economia, di cui si prevede essere la miccia per la ripresa del percorso di ominazione, da troppo tempo coscientemente abbandonato dall'uomo morale.

Keywords

virtuale, VR, transumanismo,