FAQ WTA 1999

NOZIONI GENERALI

1. Cos'è il transumanesimo?


Il transumanesimo è un approccio radicalmente nuovo alla futurologia e si basa sul concetto che l’essere umano non è il prodotto finale della nostra evoluzione, ma solo l’inizio. La definizione di transumanesimo è la seguente:
1. Lo studio delle ramificazioni, delle promesse e dei potenziali pericoli dell’uso creativo di scienza, tecnologia ed altri mezzi per il superamento delle fondamentali limitazioni umane.
2. Il movimento intellettuale e culturale che propone come possibile e desiderabile l’alterare la condizione umana usando ragione e tecnologia, quindi abolendo l’invecchiamento ed aumentando le capacità intellettuali, fisiche e psicologiche della razza umana.
Il transumanesimo può essere descritto come un’estensione dell’umanesimo, dal quale e’ in parte derivato. Gli umanisti sostengono l’importanza del singolo essere umano, del pensiero razionale, della libertà, della tolleranza e della democrazia. I transumanisti concordano con tutto ciò ed aggiungono una forte enfasi su quello che, potenzialmente, potremmo divenire. Non solo intendiamo utilizzare mezzi razionali per migliorare la condizione umana ed il mondo, ma vogliamo anche utilizzare gli stessi strumenti per migliorare l’organismo umano. Questo vuol dire che non ci limitiamo ai mezzi usualmente sostenuti dagli umanisti (per esempio l’educazione), ma che sosteniamo anche l’uso dei mezzi tecnologici che, un giorno, ci permetteranno di spingerci al di la’ di quello che oggi si definirebbe umano.
I transumanisti ritengono che con l’accelerazione del progresso tecnologico e dell’esplorazione scientifica, siamo ormai in procinto di iniziare una nuova fase nella storia dell’umanità. Nel prossimo futuro, dovremo confrontarci con l’intelligenza artificiale. Nuovi tipi di strumenti cognitivi combineranno l’intelligenza artificiale con nuove tecnologie di interfaccia fra computer ed esseri umani. La nanotecnologia molecolare ha il potenziale di creare risorse abbondanti per tutti e di ottenere il controllo delle reazioni biochimiche che hanno luogo nel nostro corpo, permettendo di conseguenza l’eliminazione di scarsità e malattia. Grazie alla riorganizzazione dei centri neurali del piacere e/o attraverso prodotti farmacologici, potremo godere di un più vario panorama di emozioni, di sensazioni, di felicita’ continua e di quotidiane esperienze esilaranti. Il rovescio della medaglia e’ che alcune delle tecnologie per oggi solo all’orizzonte potrebbero causare gravissimi danni all’umanità. Persino la sopravvivenza della specie umana potrebbe essere messa in pericolo. Nonostante queste siano possibilità estreme, esse sono prese seriamente in considerazione da un numero crescente di scienziati e filosofi.
Al momento, due organizzazioni transumaniste internazionali sono in esistenza, l’Extropy Institute e la World Transhumanist Association, entrambe con pubblicazioni on-line e dedite all’organizzazione di conferenze. Gruppi locali transumanisti esistono in molte nazioni e negli Stati Uniti si trovano gruppi locali in molte delle città principali. Un numero crescente di materiale transumanista è continuamente pubblicato in Internet, in libri e giornali. Ci sono anche vari forum transumanisti di discussione on-line e mailing-lists.

Collegamenti:
- Extropy Institute [ + ]
- World Transhumanist Association [ + ]

2. Cos'è un transumano?


Il termine transumano è un’abbreviazione per umano transizionale, un essere senziente descritto originariamente dal futurologo FM-2030 come un passo verso l’evoluzione di un essere post-umano. Definendo i transumani come la prima manifestazione di nuovi esseri evoluti, FM sostiene che i segni della transumanità includeranno gli impianti corporali, l’androginia, la riproduzione asessuale e l’identità dispersa. Nella visione originale di FM, i transumani non sono necessariamente interessati al futuro o particolarmente tecnofili, o nemmeno consci del proprio ruolo di ponte fra diverse fasi dell’evoluzione umana. Con il crescente diffondersi delle idee di FM-2030 e del numero di persone che si considerano transumaniste, il concetto di transumanità ha acquisito aspetti di autoidentificazione e di azione, come menzionato nella seguente definizione tratta dal sito Internet dedicato alla terminologia transumanista:
TRANSUMANI: coloro che attivamente si preparano a divenire postumani. Coloro che hanno raccolto le informazioni necessarie ad intravedere le possibilità radicali che si prospettano davanti a loro e che utilizzano le opzioni correntemente disponibili per il proprio auto-accrescimento.
Molti transumanisti considerano l’umanità come se fosse già transumana, dato l’uso di strumenti e macchinari che ci permettono maggiori capacità fisiche ed intellettuali. La tendenza è verso il continuo sviluppo ed utilizzo di comunicazioni globali, modificazione del corpo umano e uso di pratiche per l’estensione della vita umana. Chiunque si avvantaggi di questa tendenza può raggiungere lo stadio transumano.

Collegamenti:
- FM-2030. 1989. Are You a Transhuman?, Warner Books, New York.
- Transhumanist Lexicon: [ + ]

3. Che cos'è un postumano?


Un postumano è il discendente di un essere umano che è stato incrementato fino al punto di non essere più un essere umano. Molti transumanisti aspirano a tale condizione.
Una volta raggiunto lo stadio postumano, le capacita’ intellettuali e fisiche saranno di molto superiori a quelle di un essere umano non incrementato. Un essere postumano sarà più intelligente di ogni genio mai vissuto e avrà una memoria infallibile. L’organismo postumano non sarà suscettibile alla malattia e non subirà l’invecchiamento. Energia, vigore e gioventù saranno illimitate. La capacità di provare emozioni, piacere ed amore potrebbe anche essere amplificata, così come la capacità di apprezzare la bellezza artistica. Stanchezza, noia, irritabilità sarebbero sotto il nostro controllo. I mezzi con i quali i transumanisti sperano di raggiungere lo stadio postumano includono, ma non solo, i seguenti: nanotecnologia molecolare, la cosiddetta ingegneria genetica, l’intelligenza artificiale (alcuni pensano che i primi postumani saranno un prodotto proprio dell'intelligenza artificiale), medicinali per il controllo dello stato d’animo, terapie anti-invecchiamento, interfaccia neurologici, strumenti avanzati per la gestione delle informazioni, medicinali per l’incremento mnemonico, computer portabili/indossabili, innovazioni di carattere economico (vedi Idea Futures, Collaborative Information Filtering) e tecniche cognitive (ulteriori informazioni su come tali strumenti possono aiutarci nel divenire postumani sono contenute in altre sezioni del FAQ). Si tratta, quindi di innovazioni di carattere tecnologico o sociale che contribuiscono al benessere generale dell’umanità e, allo stesso tempo, ci portano più vicini alla nostra destinazione transumanista.
I postumani potrebbero essere completamente sintetici (fondati su intelligenze artificiali) o potrebbero essere il risultato di una serie di incrementi parziali effettuati su esseri umani biologici o su esseri transumani. Certi postumani potrebbero persino decidere di sbarazzarsi dei propri corpi e di vivere all’interno di supercomputers, assumendo la forma di informazione pura. E’ stato detto che è impossibile per noi esseri umani, immaginare come potrebbe essere la condizione postumana. Gli esseri postumani potrebbero intraprendere attività ed avere aspirazioni che noi non possiamo nemmeno cominciare ad immaginare, come una scimmia non ha la possibilità di comprendere la complessità della vita umana.

TECNOLOGIE TRANSUMANISTE E PROIEZIONI


4. Cosa sono le nanotecnologie?


La nanotecnologia è una tecnologia di produzione, per ora solo all’orizzonte, che consentirà il controllo totale sulla struttura di qualsiasi materiale con costi irrisori.
I termini nanotecnologia e nanotecnologia molecolare sono a volte usati per qualsiasi tecnologia che operi a livello sub-micrometro. In questo contesto, invece, vorremmo restringere l’uso del termine nanotecnologia - o nanotecnologia molecolare - alla capacità di manipolare con precisione singoli atomi. Il più recente termine di manifattura molecolare è a volte utilizzato per evitare tali ambiguità. La nanotecnologia permetterà la costruzione di supercomputer delle dimensioni di meno di un micrometro; di macchinari per ripari a livello cellulare; di dispositivi personali per produzione e riciclaggio; di attrezzature per la colonizzazione spaziale a basso costo e di innumerevoli altre innovazioni.
Il concetto fondamentale della nanotecnologia è che la quasi totalità delle strutture chimiche stabili che possono essere progettate, possono anche essere costruite. Alcuni aspetti dell’idea di nanotecnologia possono essere rintracciati in un discorso tenuto da Richard Feynman nel 1959, ma sono state le approfondite analisi di Eric Drexler nei primi anni ‘80 a fare della nanotecnologia un’area di ricerca accademica e di progettazione ingegneristica a lungo termine. In anni più recenti, il settore ha visto un’esplosione di interesse e di investimenti.
Drexler ha teorizzato un dispositivo dotato di un braccio robotico di dimensioni sotto-micrometriche controllato da un computer (un assembler = assemblatore o costruttore). Tale costruttore avrà la capacità di manipolare e posizionare atomi e molecole di sostanze reattive in modo di controllare con precisione ogni reazione chimica. Questo approccio permetterà la costruzione di oggetti dei quali sarà nota la posizione di ogni singolo atomo. Tale livello di precisione sarà ottenuto con una serie di reazioni chimiche strettamente controllate, costruendo l’oggetto in questione una molecola per volta. Sarà possibile progettare costruttori con la capacità di produrre copie di se stessi, in altre parole, di replicarsi. Data la possibilità di replicazione, i costruttori non saranno costosi, come dimostrano i materiali autoreplicanti già esistenti come per esempio legno, fieno o patate. Operando in gruppi composti di innumerevoli individui, i costruttori, insieme ad altri nanomacchinari più specializzati, saranno in grado di produrre qualunque oggetto in maniera estremamente economica. Il fatto che ogni singolo atomo sarà posizionato esattamente dove voluto, risulterà in prodotti di alta qualità ed affidabilità. Qualunque sostanza non utilizzata o derivata da tale processo potrebbe essere sottoposta allo stesso trattamento, cosicché che tale processo produttivo avrebbe un impatto ambientale inesistente.
La plausibilità di tale approccio è dimostrata dall’esistenza del ribosoma. Il ribosoma produce le proteine utilizzate da tutti gli esseri viventi del pianeta. Un ribosoma tipico è di dimensioni relativamente ridotte (poche migliaia di nanometri cubi) ed ha la capacità di costruire praticamente ogni proteina possibile, attaccando aminoacidi (i mattoni che formano le proteine) l’uno all’altro in formazione lineare. Per fare ciò, il ribosoma può prendere un aminoacido (più precisamente, può selezionare uno specifico transfer RNA, il quale è chimicamente collegato ad un aminoacido da un enzima), può mantenere la presa sul polipeptide che cresce in dimensioni e può attaccare l’aminoacido in questione alla estremità del polipeptide con una reazione chimica. In maniera simile, un costruttore assemblerà una struttura molecolare seguendo una serie di istruzioni. Il costruttore potrà controllare la posizione del mattone in questione (equivalente all’aminoacido usato dal ribosoma) all’interno della struttura molecolare in fase di costruzione (equivalente alla proteina dell’esempio). Il costruttore potrà anche formare una serie di legami chimici diversi e non solo uno (il legame peptidico) come nel caso del ribosoma.
Una caratteristica importante dei costruttori è che non costeranno molto. Data la capacità di un costruttore di essere programmabile per la costruzione di qualsiasi struttura, sarà possibile programmare un costruttore in modo che costruisca altri costruttori. Questo renderà i costruttori in grado di replicarsi e gli unici costi della loro fabbricazione saranno per le materie prime e l’energia necessari.
Il problema principale della nanotecnologia al giorno d’oggi è chiaramente quello di come assemblare il primo costruttore. Esistono varie promettenti alternative. Una è il miglioramento dei microscopi (microscopio ad effetto tunneling a scansione e microscopio di forze di van der Waals a scansione), fino al raggiungimento del livello di flessibilità e di capacità di far presa necessari alla costruzione di una struttura molecolare in tre dimensioni. Questo approccio sta dando risultati e il simbolo della IBM, scritto con 35 atomi di xenon è ormai notizia di qualche anno fa.
Un’altra strategia per ottenere il primo costruttore è attraverso l’uso della chimica. E’ possibile, in teoria, la sintesi di mattoni molecolari concepiti in modo che si auto-assemblino per esempio in una soluzione acquosa.
La biochimica offre un’altra possibile strategia. I ribosomi sono costruttori specializzati e potrebbero essere utilizzati nella costruzione di costruttori dalla capacità più generiche. Un serio ostacolo è la difficoltà nel predire la forma di una proteina sulla base dell’ordine degli aminoacidi che la compongono. Al momento il problema è troppo complesso per essere risolto persino con i più avanzati supercomputer, ma dovrebbe essere possibile predire la forma che certe proteine potrebbero prendere in alcune circostanze particolari. Tali proteine potrebbero fornire una serie di strumenti sufficiente all’assemblaggio del primo costruttore polivalente.
Il fatto che un costruttore sia teoricamente possibile, è stato dimostrato da Drexler in Nanosystems (pubblicato nel 1992). Il libro dimostra anche come, con i costruttori, sarà possibile produrre una serie di strutture, per esempio computer dalle capacità ben al di là di quelle dei computer attuali. In pratica, qualsiasi struttura che non violi le leggi della chimica potrebbe essere prodotta con precisione atomica, economicamente e senza sprechi. Una nanotecnologia avanzata avrebbe la capacità di rianimare persone sottoposte a sospensione crionica e di rendere possibile l’uploading (vedi Che cos'è l’uploading ?)
Mentre è generalmente accettato che la nanotecnologia è, in linea di principio, una tecnologia possibile, è invece più problematico lo stimare quando potrebbe essere realizzata. Una stima comune a molti esperti indica l’anno 2017, con un margine di errore di dieci anni in più o in meno, ma la polemica infuria a proposito di tale data. Dato l’immenso impatto che la nanotecnologia avrà, è imperativo che si cominci a discuterne seriamente. L’abuso di tale tecnologia potrebbe avere risultati devastanti; l’umanità deve sviluppare sistemi e pratiche per minimizzare tali rischi. (vedi: Che cosa succederebbe se le nuove tecnologie fossero utilizzate per scopi militari?)

Collegamenti:
- Drexler, E. 1986. The Engines of Creation: The Coming Era of Nanotechnology. [ + ]
- Drexler, E. 1992. Nanosystems, John Wiley & Sons, Inc., NY.
- Foresight Institute. [ + ]

5. Cos'è una superintelligenza?


Una superintelligenza è un intelletto capace di prestazioni ampiamente superiori di quelle delle migliori menti umane in ogni campo, dalla creatività scientifica alla saggezza, all’abilità di comunicare.
Due tipi di superintelligenze possono essere immaginate: una superintelligenza forte e una superintelligenza debole.
Una superintelligenza debole sarebbe il risultato della semplice accelerazione del funzionamento di una mente paragonabile a quella umana, per esempio uploading una mente umana in un computer (vedi Che cos'è l’uploading ?). Se la velocità computazionale dell’upload fosse mille volte più veloce di quella di una mente umana basata su di un cervello biologico, l’upload percepirebbe la realtà circostante come se fosse mille volte più lenta. Il che vuol dire che l’upload potrebbe computare mille volte più pensieri in un dato periodo di tempo di quanto possa la sua controparte naturale.
Una superintelligenza forte sarebbe un’intelligenza che non solo è più veloce di un cervello umano, ma che è anche qualitativamente superiore. Indipendentemente da quanto sia possibile accelerare la mente di un cane, non potrebbe mai raggiungere il livello di una mente umana. Allo stesso modo, una superintelligenza forte è vista da alcuni come un intelletto che non potrebbe essere eguagliato da nessuna mente umana, indipendentemente da quanto la capacità computazionale di questa sia aumentata.
Molti, ma non tutti, i transumanisti, pensano che una superintelligenza sarà creata nella prima metà del ventunesimo secolo. Perché ciò avvenga, due fattori devono essere presenti: l’hardware ed il software. Quando i produttori di chip preparano la prossima generazione di chip, si affidano alla cosiddetta legge di Moore. Essa sostiene che la velocità dei computer raddoppia all’incirca ogni anno e mezzo. Questa legge ha funzionato per ogni generazione di computer mai esistita, a partire dai primi modelli meccanici fino ai giorni nostri. Se la tendenza continua per qualche altro decennio, hardware dalle capacità comparabili a quelle del cervello umano sarà disponibile. La legge di Moore non è altro che una estrapolazione basata su quanto è finora sempre accaduto e non garantisce assolutamente che il ritmo del progresso continuerà inalterato, però, la possibilità che sia corretta nella sua previsione è corroborata dall’analisi di quelli che sono i limiti posti dalla fisica a tale progresso e da quello che è in via di sviluppo nei laboratori di oggi. Un’altra strada verso l’equivalenza con il cervello umano potrebbe essere quella dei computer massivamente paralleli, i quali non avrebbero neanche bisogno di processori più veloci.
Per quanto riguarda il software, il progresso della neurologia ci rivelerà le strutture computazionali del cervello umano e le regole da esse utilizzate. Sarà quindi possibile implementare gli stessi algoritmi su di un computer. Usando una rete neuronale, si potrebbe evitare di dover programmare una superintelligenza: sarebbe invece possibile crescerla, nello stesso modo in cui cresce un bambino, imparando attraverso l’esperienza diretta.
Un’alternativa potrebbe essere l’uso degli algoritmi genetici e di metodi classici dell'intelligenza artificiale per creare una superintelligenza che non abbia nessuna similitudine con il cervello umano.
L’arrivo delle superintelligenze, in un modo o nell’altro, sarà un duro colpo per le filosofie basate sull’antropocentrismo, ma le conseguenze pratiche saranno molto più importanti. La creazione della superintelligenza è l’ultima invenzione di cui l’umanità avrà bisogno, dato che le superintelligenze potranno portare avanti il progresso scientifico-tecnologico molto più efficacemente di quanto potrebbero i loro, seppur geniali, inventori. La specie umana non sarà più la forma di vita più intelligente nell’universo conosciuto.
La prospettiva dell’arrivo della superintelligenza, ci deve far prendere in considerazione una serie di fattori che vanno considerati ORA, cioè prima di tali sviluppi, in modo di essere preparati. La questione principale è: cosa possiamo fare per incrementare la possibilità che l’arrivo delle superintelligenze sia a nostro vantaggio, piuttosto che a nostro danno? Per rispondere a questa domanda non bastano gli esperti del settore dell’intelligenza artificiale. Neurologi, economisti, esperti di scienze cognitive, esperti di informatica, filosofi, sociologi, scrittori di fantascienza, le forze armate, politici, legislatori e molti altri dovranno collaborare per poter arrivare ad una strategia che ci consenta di affrontare quella che potrebbe essere la sfida più difficile che l’umanità abbia mai affrontato.
I transumanisti propendono verso il voler superare le proprie limitazioni e verso il crescere fino a divenire essi stessi delle superintelligenze. Le metodologie che potrebbero aprirci questa via sono due:
(1) la graduale espansione del proprio cervello biologico attraverso l’uso di medicinali per l’aumento delle capacità cognitive, di tecniche mentali, strumenti informatici (per esempio computer indossabili, agenti intelligenti, information filtering systems, software per la visualizzazione, ecc.), interfacce neurali ed innesti bionici.
(2) attraverso l’uploading.

Collegamenti:
- Moravec, H. 1998. When will computer hardware match the human brain? Journal of Transhumanism. Vol. 1. [ + ]
- Bostrom, N. 1998. How Long Before Superintelligence?. International Journal of Futures Studies. Vol. 2. Also at [ + ]
- Kurzweil, R. 1999. The age of spiritual machines. Viking Press.

6. Che cos'è la realtà virtuale?


Una realtà virtuale è un ambiente con cui si può interagire senza la necessità della presenza fisica.
Teatro, cinema e televisione sono tutti precursori primitivi della realtà virtuale. Alcuni di questi precursori si ispirano a realtà fisiche. Per esempio, seguendo le Olimpiadi in televisione, si può essere comodamente seduti sul proprio divano, ma vedendo ed ascoltando le stesse cose di qualcuno che sia presente di persona. In altri casi è possibile provare esperienze che non hanno paragone nella realtà di ogni giorno, come, per esempio, quando si guarda un cartone di Tom & Jerry. Questo tipo di realtà virtuale è anche chiamato una realtà artificiale. Il livello di immersione che si prova guardando un programma alla televisione è molto relativo - non è la stessa cosa come l’essere presenti alle Olimpiadi - per una serie di motivi. Innanzitutto la risoluzione delle immagini non è molto realistica. Un tipico televisore ha troppo pochi pixel per poter dare l’illusione di una immagine reale. Televisori ad alta risoluzione danno immagini migliori, ma anche con schermi molto grandi, una gran parte dell’area periferica della retina rimane non-stimolata. Come non bastasse, l’immagine è bidimensionale. Tali restrizioni potrebbero essere superate con l’uso di occhiali che proiettino le immagini direttamente sulla retina con un raggio laser. Cuffie stereo per l’audio e un interfaccia tattile per il tatto aggiungerebbero altri aspetti sensoriali.
Un elemento fondamentale è l’interattività. Il seguire un programma in televisione è un’esperienza passiva, ma in una realtà virtuale sarebbe possibile manipolare gli oggetti presenti. Per fare questo, sono necessari sensori che monitorino le azioni dello spettatore in modo che la realtà virtuale simulata possa essere continuamente aggiornata. I primi, primitivi modelli di realtà virtuale (e artificiale) sono stati utilizzati per il training di piloti ed altro personale militare e la loro presenza nelle sale giochi è ormai un fatto comune.
Le simulazioni di realtà virtuale sono al giorno d’oggi ancora piuttosto primitive e non possono competere con la realtà fisica in termini di interattività o di realismo. Il continuo sviluppo di computer più potenti e veloci, però, permetterà alla realtà virtuale di aprire orizzonti infiniti per la creatività umana. Universi artificiali con leggi fisiche arbitrarie saranno possibili, per esempio, che diano un’impressione di realtà tanto reale quanto quella data dalla realtà fisica. Questi universi artificiali saranno visitati per divertirsi, lavorare, incontrarsi (sesso non escluso) con altri individui che potrebbero trovarsi, in realtà, su un altro continente.

7. Cos'è l’uploading?


L’uploading (a volte descritto come uploading della mente o come ricostruzione del cervello) è l’ipotetico processo di trasferimento di una mente da un cervello biologico ad un computer.
Il concetto di uploading è di condurre uno scanning (con una versione avanzata dell’odierno PET, per esempio) della struttura sinaptica di un cervello in modo di potere implementare in un substrato elettronico le computazioni neurali normalmente condotte su substrato biologico. Un modello con sufficiente definizione potrebbe essere prodotto disassemblando un cervello atomo per atomo con mezzi nanotecnologici. Altri approcci sono stati teorizzati, per esempio attraverso l’analisi di sottilissime fette di cervello con un microscopio elettronico dotato di un sistema automatico di processo immagini.
Una differenza si può riscontrare fra l’uploading distruttivo, nel quale l’organo originale è distrutto durante il processo, e l’uploading non-distruttivo, nel quale l’organo originale è mantenuto intatto.
Quali condizioni siano necessarie al mantenimento dell’identità nel processo di uploading distruttivo è soggetto di dibattito. La maggior parte dei filosofi che hanno analizzato la questione, sembrano credere che, se non altro in certe circostanze, il risultato dell’upload di cui una certa persona sia il soggetto, sarebbe quella stessa persona. L’identità sopravviverebbe a patto che certe informazioni sopravvivano: memoria, valori, attitudini e emozioni. La sopravvivenza di tali informazione è più importante del fatto che siano implementate in un computer piuttosto che in quell’organo gelatinoso che abbiamo rinchiuso nel cranio. Situazioni complicate potrebbero verificarsi. Immagina che più di una copia sia prodotta, basandosi sul tuo cervello. In quale di queste copie risiederebbe la tua identità? In tutte o in nessuna? Chi avrebbe il diritto alle tue proprietà? Chi sarebbe sposato/a a tuo marito/tua moglie? I problemi di carattere filosofico, legale ed etico non mancherebbero. Tali domande potrebbero essere al centro del dibattito politico del ventunesimo secolo.
Fatti sull’uploading:

  1. L'uploading potrebbe funzionare per pazienti in sospensione crionica, ammesso che il loro cervello sia congelato in condizioni che garantiscano danni relativamente limitati.

  2. Una persona uploaded potrebbe condurre la propria vita in una realtà virtuale. Corpi robotici potrebbero essere un’alternativa e/o un optional per poter ritornare alla vita al di fuori del computer.

  3. La percezione del passare del tempo per un upload (cioè una persona uploadata). dipenderebbe dalla velocità del computer sul quale tale persona è stata uploadata.

  4. Un upload potrebbe essere sparso su di un gran numero di reti di computer, invece che limitato ad un singolo computer. Inoltre, un upload potrebbe continuamente produrre backups di se stesso, in modo di avere una durata della vita illimitata.

  5. Gli upload potrebbero sopravvivere con quantità molto limitate di risorse, rispetto a quelle necessarie per esseri umani biologici, dato che gli upload non avrebbero bisogno di cibo, casa o mezzi di trasporto.

  6. Gli upload potrebbero riprodursi in modo estremamente rapido, semplicemente producendo copie di se stessi. Ciò vuol dire che le risorse (cioè la memoria di computer disponibile) potrebbero essere limitate a meno che tale forma di riproduzione sia limitata.



8. Che cos'è la singolarità?


La singolarità tecnologica è un ipotetico momento nel futuro, in cui la curva del progresso diviene quasi verticale, cioè un momento in cui il ritmo del progresso tecnologico diviene estremamente rapido.
Il concetto di singolarità è stato introdotto da Vernor Vinge, il quale ritiene che (ammesso che riusciremo ad evitare la distruzione della civilizzazione umana) la singolarità arriverà come conseguenza del progresso nei settori dell’intelligenza artificiale, degli interfaccia uomo/computer o di altre forme di amplificazione dell’intelligenza. L’amplificazione dell’intelligenza porterà, secondo Vinge, ad una situazione di feed-back positivo, in cui sistemi più intelligenti potranno produrre sistemi ancora più avanzati, e così via in un circolo virtuoso dalla velocità inaudita ed aldilà delle capacità umane. Questo feed-back positivo potrebbe essere così potente da portare, nel giro di pochi mesi, giorni, o persino ore, a cambiamenti epocali: il mondo potrebbe essere, all’improvviso, abitato da esseri superintelligenti.
L’idea che sia impossibile prevedere cosa succederà dopo la singolarità, è spesso citata. Il mondo postumano che risulterà dall’arrivo della singolarità, potrebbe essere talmente alieno da essere totalmente non-prevedibile e inimmaginabile. Un’eccezione dovrebbero essere le leggi della fisica, che in teoria non dovrebbero cambiare, ma anche in questo campo si specula che leggi non ancora scoperte (per esempio, non abbiamo ancora una teoria della gravità quantum) o le conseguenze di leggi al giorno d’oggi non completamente spiegate, potrebbero essere utilizzate dalla post-umanità per poter fare cose che oggi sembrano semplicemente impossibili: wormholes potrebbero essere attraversati, il viaggiare nel tempo potrebbe essere possibile e universi potrebbero essere creati in questo scenario.
E’ stato detto che un evento che è non-prevedibile ad un certo punto, potrebbe divenire prevedibile una volta più vicini all’evento stesso. Una persona negli anni ‘50 avrebbe potuto fare previsioni più accurate riguardo al mondo nel 2000, che una persona ai tempi del Rinascimento. Tale persona, a sua volta, avrebbe potuto fare previsioni più affidabili di quelle di una persona dall’età della pietra. Prendendo in considerazione tutto ciò, potrebbe essere possibile che non si arrivi ad una situazione di totale non-prevedibilità, ma che piuttosto, ad ogni passo, un’altra parte del futuro più vicino diventi meno imprevedibile, anche se lo scenario finale rimarrà completamente invisibile. Il problema della non-prevedibiltà è importante perché senza la possibilità di stimare almeno una parte delle conseguenze delle proprie azioni è impossibile cercare di spingere il progresso verso una meta desiderabile.
Fra i transumanisti, esistono varie teorie a proposito di quando (e se) lo scenario descritto da Vinge si avvererà. Fra quelli che ritengono che la singolarità sia all’orizzonte, la maggioranza si aspetta tale evento prima della fine del ventunesimo secolo e molti la pronosticano nel giro di qualche decade.

Collegamenti:
- Vinge, V. 1993. "The Coming Technological Singularity2. [ + ]
- Hanson, R. (ed.) 1998. "A Critical Discussion of Vinge's Singularity Concept" Extropy Online. [ + ]
- La traduzione italiana dell’articolo di Vinge sulla singolarità [ + ]


SOCIETÀ E POLITICA


9. Queste nuove tecnologie, non saranno solo per i più ricchi? Cosa succederà agli altri?


Da molti punti di vista, un qualsiasi americano o europeo nel 2000 ha uno stile di vita migliore di quello di qualsiasi re del 1500. Tale regnante avrà anche avuto un’orchestra di corte a sua disposizione, ma il cittadino medio del 2000 può ascoltare la musica dei migliori musicisti a livello mondiale, in ogni momento, con un economico stereo. Il re di allora rischiava di morire per una serie di infezioni che il cittadino di oggi può curare con un semplice antibiotico. Il re avrà anche avuto a sua disposizione una carrozza trainata da una mezza dozzina di cavalli bianchi, ma il cittadino di oggi può salire in macchina e viaggiare più velocemente e confortevolmente. Per non parlare di televisione, internet, Coca Cola, la doccia, il telefono, o della conoscenza che il re non avrebbe potuto ottenere a nessun prezzo e che oggi è data per scontata, per esempio per quanto riguarda la Terra, la natura e l’universo in cui viviamo.
Tutte le nuove tecnologie diventano meno costose più il tempo passa. In campo medico, per esempio, certe terapie sperimentali sono disponibili solo ai miliardari o, più verosimilmente, ai malati terminali che si offrono come volontari per la ricerca medica. Quando tali terapie diventano di routine, il costo diminuisce, mentre il numero di coloro che possono permettersele aumenta. Persino nelle nazioni più disperatamente povere, milioni di individui hanno ricevuto vaccini ed antibiotici. Nel campo dell’elettronica, il prezzo dei computer diminuisce man mano che nuovi modelli più avanzati arrivano sul mercato.
E’ evidente che il progresso tecnologico può portare benefici a tutti gli strati di una popolazione. All’inizio, però, i vantaggi maggiori andranno a coloro che avranno le risorse, il livello di informazione e la volontà necessari per imparare ad utilizzare tali nuovi strumenti. E’ possibile immaginare che alcune tecnologie causino un inasprimento delle differenze sociali. Per esempio, tecnologie per l’incremento dell’intelligenza potrebbero essere così costose, appena introdotte sul mercato, che solo i più ricchi potrebbero permettersele. Lo stesso per quanto riguarda la possibilità di avere figli geneticamente superiori. Coloro che avranno le risorse necessarie all’acquisto di tali strumenti avranno la possibilità di divenire più intelligenti e di incrementare le proprie risorse. Tale fenomeno non è nuovo: per esempio chi ha le risorse dà ai propri figli un’educazione migliore, il che permette loro di ottenere un lavoro più soddisfacente e spesso più redditizio di quello che avrebbero ottenuto con un’educazione meno costosa.
L’idea di prevenire l’uso di innovazioni tecnologiche sulla base di quanto sopra, con la buona intenzione di prevenire le ineguaglianze sociali, sarebbe una scelta profondamente miope. Se una società decide che tali ineguaglianze sono inaccettabili, esistono alternative migliori del bando dell’innovazione tecnologica, per esempio i buoni scuola, la tassazione, l’accesso gratuito o sovvenzionato per i ceti meno abbienti a certe tecnologie, come per esempio l’accesso a Internet presso biblioteche o altre strutture pubbliche.
Il progresso economico e tecnologico non è un gioco d’azzardo in cui un solo vincitore prende tutto, è invece un gioco in cui siamo tutti vincitori. Il progresso non può dirci quale livello di redistribuzione del reddito sia giusto o desiderabile, ma può far sì che la torta da spartire sia molto, ma molto, più grande.

10. Queste tecnologie transumaniste, non potrebbero essere pericolose?


Assolutamente sì. Proprio per questo è necessaria un’analisi e una discussione dei problemi prima che tali scenari si realizzino.
Biotecnologie, nanotecnologia ed intelligenza artificiale hanno tutti il potenziale di creare enormi e complessi pericoli, se utilizzati senza la dovuta attenzione o con cattive intenzioni (vedi: Che cosa succederebbe se tali tecnologie fossero utilizzate a scopi militari? ). I transumanisti sostengono che è fondamentale per il nostro futuro che tali problemi siano affrontati seriamente. Oggi.
Problemi di carattere etico, sociale, culturale, filosofico e scientifico devono essere considerati con attenzione. Esiste il bisogno di ricerca e di un dibattito pubblico il più amplio possibile. Esiste il bisogno di creare istituzioni internazionali che permetteranno l’implementazione di politiche e regolamentazioni responsabili. Tutto ciò richiede tempo e prima cominceremo, più possibilità avremo di evitare gli errori dalle conseguenze più devastanti.
Un ottimo esempio di una struttura che da anni porta avanti queste tematiche è il Foresight Institute, che promuove la ricerca scientifica ed il coinvolgimento del pubblico nelle tecnologie transumaniste emergenti, soprattutto sulla nanotecnologia.

Collegamenti:
- The Foresight Institute [ + ]

11. Non sarebbe meglio concentrarsi su problemi attuali, come il migliorare le condizioni di vita dei meno abbienti o come la risoluzione dei conflitti internazionali invece di spendere energie nel cercare di predire il futuro?


In realtà, dovremmo portare avanti entrambi gli sforzi. Concentrandoci solamente sui problemi attuali, ci troveremmo impreparati di fronte ai problemi di domani. Inoltre, i nostri stessi metodi sono spesso inadeguati.
Molte delle tecnologie e tendenze transumaniste sono già fra di noi, anche se spesso solo in forma embrionale. Le biotecnologie sono una realtà. Il computer ha trasformato ampi settori della nostra economia. Per i transumanisti, il futuro arriva ogni giorno.
Molte tecnologie transumaniste creano sinergie con sviluppi paralleli in altre sezioni della società moderna. Per esempio, un fattore determinante nell’avere una vita lunga è la disponibilità di trattamenti medici di buona qualità, quindi sviluppi nel settore medico allungheranno la vita, mentre, allo stesso tempo, sviluppi nel campo della estensione della vita (life extension), porteranno a terapie che saranno di beneficio anche per chi non fosse necessariamente interessato alla estensione della vita. Sviluppi che migliorino le nostre capacità cognitive, avranno chiaramente un impatto positivo su educazione, management e sul modo in cui comunichiamo. E qualunque miglioramento del modo in cui comunichiamo idee e concetti, nonché del modo stesso in cui tali idee sono razionalmente affrontate, non può che essere di aiuto nella risoluzione di conflitti internazionali. L’arrivo della produzione industriale nanotecnologica porterà ad uno sviluppo economico senza impatto ambientale. Un mondo caratterizzato dalla pace, dalla cooperazione internazionale e dal rispetto per i diritti umani, sarebbe un mondo in cui il rischio che tecnologie future possano essere utilizzate in maniera irresponsabile è molto minore. Una situazione simile permetterebbe anche l’utilizzo di parte dei fondi utilizzati a scopi militari per altri scopi, per esempio per alleviare situazioni di disagio sociale.
I transumanisti non pretendono di avere una semplice risposta per i problemi del mondo, ma allo stesso tempo, non hanno dubbi sul fatto che la tecnologia abbia un ruolo centrale nel nostro futuro. Per esempio, migliori e più accessibili mezzi di comunicazione possono rendere meno aliene fra di loro culture lontane fra di loro sia fisicamente che culturalmente. L’accesso crescente a Internet e alla televisione satellitare rende sempre più difficile per i regimi totalitari il soffocare le voci di dissenso ed il controllo del flusso dell’informazione verso le popolazioni da loro controllate. Internet, come molti naviganti stanno scoprendo, permette di trovare amici, contatti e partner d’affari in qualunque nazione. Questo non può che essere positivo.

12. La estensione della vita (life extension), aggraverà il problema del sovrappopolamento?


L’incremento della popolazione mondiale è una questione con la quale dovremo confrontarci anche senza l’arrivo della estensione della vita. E’ stato proprio il progresso tecnologico a provocare lo stato attuale di sovrappopolamento, ma è bene ricordare che senza il suddetto progresso tecnologico, una gran parte delle persone che esistono oggi su questo pianeta, non sarebbero esistite - inclusi quelli che si lamentano della sovrappopolazione! Se smettessimo di utilizzare sistemi di agricoltura intensiva, una gran parte della popolazione del pianeta sarebbe condannata ad una morte lenta da carestia. Se non fosse per gli antibiotici e altre terapie, soprattutto per il parto, molti di noi avrebbero conosciuto una morte prematura. Prima di dichiarare il progresso un problema, vale la pena considerare che la nostra stessa esistenza dipende dal progresso tecnologico.
Ciò non vuol dire che una crescita della popolazione troppo rapida non causi affollamento, povertà e sfruttamento intensivo di risorse naturali. In questo senso, un problema esiste. Bisogna incoraggiare programmi che mettano a disposizione contraccettivi nei paesi più poveri e dalla crescita demografica più rapida. La costante pressione politica di certi gruppi religiosi negli Stati Uniti provoca lo stallo di molti programmi di questo genere, e questo è un errore nell’opinione di molti transumanisti.
La popolazione che il pianeta Terra può sostenere in condizioni di vita decenti e senza causare danni all’ambiente, dipende dallo sviluppo tecnologico. Nuove tecnologie (dai semplici miglioramenti dei sistemi di irrigazione, all’introduzione di organismi geneticamente modificati) continueranno ad incrementare la quantità di cibo disponibile (migliorando, allo stesso tempo, le condizioni degli animali da allevamento).
Un fatto su cui gli ambientalisti hanno ragione è che lo status quo non è sostenibile. Il continuo sfruttamento delle risorse al ritmo odierno porterebbe a condizioni di scarsità verso la metà del XXI secolo. La soluzione degli estremisti verdi a questo problema è il ritorno ad un’era pre-industriale in cui l’umanità viveva in armonia con la natura. Il problema è che tale periodo era tutt’altro che idillico: povertà, malattie, duro lavoro manuale dall’alba al tramonto, superstizione, paura ed isolamento culturale erano le caratteristiche di tale periodo (e non era neanche positivo per l’ambiente, basti vedere la deforestazione dell’Inghilterra e del Mediterraneo, la desertificazione del Medio Oriente e il sovrasfruttamento del suolo da parte degli indiani Anansi). Questa non è una prospettiva praticabile. Inoltre, una scelta di questo tipo potrebbe solamente sostenere poche centinaia di milioni di individui. In altre parole, nel mondo di certi estremisti verdi, non c’è posto per il 90% della popolazione mondiale.
I transumanisti propongono un’alternativa più realistica: non il ritorno ad ere antiche immaginarie, ma una spinta in avanti, il più velocemente possibile. I problemi ambientali creati dalle applicazioni della scienza sono causati da tecnologie intermedie ed inefficienti. Nazioni meno tecnologicamente avanzate, per esempio quelle dell’ex blocco sovietico, inquinano più delle nazioni occidentali. L’industria ad alta tecnologia ha un impatto relativo sull’ambiente. Una volta realizzate le applicazioni industriali della nanotecnologia molecolare, avremo a disposizione sistemi di produzione perfettamente puliti ed efficienti, nonché gli strumenti per ripristinare aree inquinate alle loro condizioni originarie. Tutto ciò va ben oltre i programmi degli ambientalisti tradizionali.
La nanotecnologia permetterà all’umanità di espandersi al di là del pianeta Terra. Dal punto di vista cosmico, la Terra non è che una pallina insignificante. E’ stato suggerito che lo spazio dovrebbe essere protetto dall’impatto dell’umanità, ma questa è una posizione che non possiamo prendere in considerazione seriamente, per il semplice fatto che nel corso di una singola ora, attraverso processi completamente naturali, quantità enormi di risorse (della portata di migliaia di volte quello che l’umanità ha consumato nella sua intera storia) sono ridotte a sostanze radioattive o sono sprecate sotto forma di radiazioni perse nello spazio interstellare. Solo individui dotati di una scarsa immaginazione possono immaginare un futuro in cui tale energia non venga utilizzata.
L’esplosione demografica rimarrebbe comunque un problema anche in uno scenario che comprenda la colonizzazione spaziale (anche supponendo la possibilità dell’emigrazione illimitata). Se la nostra espansione nello spazio sarà limitata dalla velocità della luce, la quantità di risorse a nostra disposizione crescerà in maniera polinomiale (~ t3), mentre la crescita demografica potrebbe essere esponenziale (~ et). In questo caso, dato che la crescita esponenziale supera inevitabilmente ad un certo punto la crescita polinomiale, le risorse a disposizione dell’umanità scenderanno al livello minimo necessario alla sopravvivenza, come dimostrato da Malthus, causando quindi un rallentamento della crescita demografica. Quando tale scenario possa avverarsi, dipende dai tassi di natalità. Un allungamento della vita media non avrebbe un impatto significativo. Persino capacità tecnologiche enormemente avanzate potrebbero solo rimandare l’inevitabile se il tasso di crescita della popolazione fosse esponenziale. L’unica soluzione a lungo termine è quella del controllo della crescita demografica, il che non significa crescita zero, ma una crescita polinomiale, piuttosto che esponenziale.
Altri punti da considerare:

  1. Nelle nazioni tecnologicamente avanzate, le coppie tendono ad avere meno figli, spesso meno di quello che sarebbe necessario per il mantenimento del numero totale di abitanti. L’unica ragione della crescita demografica nell’Occidente è l’immigrazione. E’ storicamente dimostrato che il dare agli individui maggiori strumenti di controllo sulla propria vita (nella forma soprattutto di educazione ed uguaglianza fra i sessi), risulta in un numero minore di figli.

  2. Se l’idea di limitare la longevità per controllare la crescita demografica fosse applicata coerentemente, le conseguenze sarebbero assurde ed inaccettabili. Per esempio, allora, perché non incoraggiare il suicidio? Perché non rendere obbligatoria l’eutanasia per tutti coloro sopra i 75 anni di età?

  3. L’incremento della longevità non avrebbe un impatto maggiore sulla demografia di quello che avrebbero un incremento della sicurezza delle auto o sul posto di lavoro.

  4. Quando parliamo di estendere la longevità, bisogna chiarire che parliamo dell’allungamento degli anni di vita sana, dato che nessuno vuole vivere dieci anni in più, ma in uno stato, per esempio, di demenza senile. La longevità estrema invocata dai transumanisti sarà produttiva e contribuirà al benessere economico della società.

  5. Il tasso di crescita della popolazione mondiale è in fase di rallentamento da anni. Aveva raggiunto il massimo nel 1970, al 2.07%. Nel 1998 era sceso al 1.33% e le previsioni per il 2016 lo danno sotto l’1% (secondo un rapporto delle Nazioni Unite del 1998). Le previsioni catastrofiche del Club di Roma, fatte agli inizi degli anni Settanta, si sono rivelate, una dopo l’altra, costantemente sbagliate.

  6. Più esseri umani esistono, più innovazioni ed invenzioni sono create per risolvere problemi esistenti.

  7. Il fatto di avere davanti a sé la possibilità di una vita molto, molto lunga, avrebbe l’effetto di farci considerare il futuro come qualcosa che vedremo direttamente, non come una fase storica al di là della nostra portata. Conseguentemente, saremo più attenti alle conseguenze a lungo termine delle nostre azioni.


Collegamenti:
- United Nations. World Population Prospects: The 1998 Revision (United Nations, New York). [ + ]

13. Quali regole etiche sono utilizzate dai transumanisti per giudicare il miglioramento della condizione umana?


Il transumanesimo è compatibile con vari sistemi etici ed i transumanisti stessi hanno diverse opinioni al proposito. Ciò nonostante, esiste un’area comune sulla quale la maggioranza dei transumanisti è d’accordo: la condizione umana è da considerarsi migliorata se le condizioni dei singoli individui sono migliorate nell’opinione degli individui in questione.
I transumanisti propendono quindi per la libertà individuale, soprattutto per la libertà di utilizzare le tecnologie necessarie ad ampliare le proprie capacità fisiche ed intellettuali e ad incrementare il livello di controllo sulla propria vita. Da questo punto di vista, un miglioramento della condizione umana è un cambiamento che offra all’individuo maggiori opportunità di controllare la direzione della propria vita e del proprio organismo, sulla base delle proprie scelte informate. Si noti l’uso della frase scelte informate. E’ importante che sia chiaro quali sono le alternative. Educazione, libertà di informazione, telematica, idea futures e le tecnologie future per l’incremento dell’intelligenza potranno essere di supporto nel fare scelte informate. (Idea futures è un mercato in cui è possibile scommettere su ipotesi scientifiche e predizioni di eventi futuri - come gli investitori scommettono in Borsa - allo scopo di vagliare le varie ipotesi e di raggiungere il consenso sulle stesse. Hanson, R. 1990. Could Gambling Save Science?. Proc. Eighth Intl. Conf. on Risk and Gambling, London. )

14. In che tipo di società vivranno i postumani?


Non è possibile dare una risposta a tale domanda. Il tipo di società in cui i postumani vivranno dipenderà dal tipo di postumani che emergeranno dagli umani di oggi. Al momento, esistono varie teorie e previsioni sulle possibili traiettorie della evoluzione postumana (vedi Che cos'è un postumano?). Alcune di queste traiettorie potrebbero portare all’emergere di un singolo postumano, ma non è possibile predire quale specifico tragitto potrebbe risultare in una intera società di postumani.
Non è facile immaginare in che modo un essere postumano potrebbe interagire con esseri umani - ammesso che ne abbia l’intenzione. E’ inoltre difficile immaginare come una società di postumani potrebbe organizzarsi. Ogni previsione rischia inevitabilmente di essere solo un’estrapolazione basata su esperienze e desideri di esseri umani (o, al limite, transumani). Tali esperienze e desideri potrebbero essere irrilevanti per esseri postumani. L’unica previsione ragionevole è che i postumani creeranno forme di organizzazione sociale che saranno completamente nuove. Alcuni di noi sperano di poter estrapolare le caratteristiche di una futura società postumana basandosi sul tipo di relazioni che emergeranno fra i primi postumani, i transumani e gli esseri umani.

15. Che cosa succederebbe se tali nuove tecnologie fossero utilizzate a scopi militari? Potrebbero causare la nostra estinzione?


Alcune delle tecnologie che saranno sviluppate nel ventunesimo secolo saranno molto, molto potenti. Se usate per gli scopi sbagliati potrebbero causare gravi danni all’umanità ed all’ambiente. Alcune potrebbero persino, se si avverassero le previsioni più pessimistiche, portare all’estinzione di ogni forma di vita intelligente. Questo è lo scenario più drasticamente pessimistico e deve essere, chiaramente, evitato ad ogni costo.
I seguenti sono alcuni dei potenziali scenari che potrebbero portare alla nostra estinzione, discussi dai transumanisti:
Gray goo (letteralmente: poltiglia grigia) - Nanomacchinari autoreplicanti (vedi Che cos'è la nanotecnologia?) sfuggiti di controllo, potrebbero nutrirsi di qualunque sostanza e autoreplicarsi all’infinito trasformando l’intera biosfera in una massa indistinta di altri nanomacchinari autoreplicanti, in altre parole, in una enorme poltiglia grigia (visti i vantaggi che un nanomeccanismo avrebbe, paragonato ad un batterio, è ragionevole dedurre che i fattori che prevengono la trasformazione della biosfera in una poltiglia grigia di batteri, non avrebbero lo stesso effetto su nanomacchinari). Fortunatamente, la semplice aggiunta di meccanismi di sicurezza multipli, all’interno di ogni tipo di nanomacchina autoreplicante, eviterebbe l’avverarsi di questo scenario. Per esempio, i nanomacchinari autoreplicanti potrebbero essere progettati in modo di non poter funzionare senza una qualche rara specifica sostanza chimica. Per evitare che tali organismi autoreplicanti intraprendano una loro evoluzione simile a quella degli organismi naturali, sarà necessaria una progettazione attenta all’escludere la possibilità di mutazioni che darebbero ai nanomacchinari mutanti un vantaggio dal punto di vista della selezione naturale. Nanomacchinari autoreplicanti sperimentali potrebbero essere studiati all’interno di laboratori sigillati, cioè minuscole capsule minate che esploderebbero vaporizzando tutto quanto è al loro interno nel caso un nanomeccanismo tentasse di penetrarne il perimetro (sia dall’interno che dall’esterno). In pratica, se lo sviluppo della nanotecnologia sarà portato avanti in maniera responsabile e con i meccanismi di sicurezza necessari, lo scenario del grey goo potrà essere evitato.
Black goo (letteralmente: poltiglia nera) - Il problema della black goo è visto come più serio di quello della grey goo. Si tratta, non a caso, di uno scenario in cui nanomacchinari autoreplicanti sono progettati specificamente con scopi distruttivi. E’ possibile immaginare un sistema immunitario globale in cui nanomacchinari sono dispersi nell’ambiente ed assumono il ruolo dei globuli bianchi nel sistema immunitario animale, cioè quello di individuare e distruggere organismi autoreplicanti pericolosi. Il problema con questo scenario è che sarà più difficile (e richiederà più tempo) costruire un sistema immunitario di questo tipo che costruire nanomacchinari pericolosi. Di conseguenza, ci potremmo trovare senza protezione nel periodo di tempo necessario alla progettazione ed implementazione del sistema di difesa. E’ essenziale che esistano trattati di non-proliferazione e regolamentazione a livello globale che prevengano l’uso della nanotecnologia da parte di potenziali aggressori in tale periodo. Un altro modo di diminuire la probabilità di una nostra totale estinzione sarebbe di creare diverse colonie spaziali. Anche in questo caso il problema è che ci potrebbe volere troppo tempo perché ciò sia realizzabile al livello necessario. Quanto possa durare il periodo critico (dal momento in cui nanomacchinari pericolosi siano costruiti al momento in cui adeguati sistemi di difesa sono istallati) dipende dalla velocità dello sviluppo tecnologico. Molti transumanisti si aspettano un periodo di cambiamento estremamente intenso e veloce (vedi Che cos'è la singolarità?).
Superintelligenza. In generale, tutti i transumanisti sono a favore della creazione di superintelligenze, ma alcuni sono preoccupati dalla possibilità che una superintelligenza programmata in modo sbagliato possa decidere di sterminare il genere umano e tutte le altre forme di vita intelligente. Tale preoccupazione emerge dalla supposizione che tale superintelligenza potrebbe essere talmente superiore ed aliena rispetto al genere umano, che sarebbe difficile capirne le motivazioni ed impossibile limitarne le azioni. (vedi Quale atteggiamento avranno i postumani, o le superintelligenze, nei confronti degli esseri umani?).
Armamenti nucleari e biologici. Armi di questo tipo continueranno ad essere una potenziale minaccia per il genere umano. Gli arsenali di oggi non hanno il potenziale di poter completamente distruggere la specie umana, ma agenti patogeni capaci di causare la nostra estinzione potrebbero essere creati con tecniche di ingegneria genetica. La nostra speranza è che la ricerca scientifica e la produzione di vaccini ed antidoti mantenga lo stesso tasso di sviluppo. Prevenire la proliferazione di armamenti di distruzione di massa dovrà essere la priorità di ogni nazione responsabile. Anche se si evitasse una guerra mondiale è pur sempre immaginabile che uno stato isolato o un gruppo terroristico possa ottenere armamenti di questo tipo e che li utilizzi contro popolazioni civili o come parte di ricatti geopolitici.
Altri possibili scenari. Un effetto serra impazzito (nell’opinione di molti transumanisti, comunque, è molto improbabile che questo scenario possa causare l’estinzione del genere umano); epidemie naturali (poco probabili come causa della nostra estinzione, ma pur sempre da tenere sotto stretta osservazione); l’impatto con la Terra di una cometa o di un asteroide (statisticamente molto poco probabile); un esperimento di accelerazione di particelle che sfugge al controllo e causa inaspettati e catastrofici eventi subatomici (altamente improbabile al momento, ma in teoria possibile in un futuro acceleratore di particelle molto più efficiente e potente di quelli attuali).
Non c’è dubbio che altri pericoli emergeranno che al momento non è possibile prevedere. Utile, in questo contesto, è la controversa teoria della fine del mondo di Carter-Leslie. Essa sostiene, basandosi sulla teoria delle probabilità di Bayes e su osservazioni empiriche, che la possibilità dell’estinzione del genere umano è stata finora sistematicamente sottostimata.

Collegamenti:
- Drexler, E. 1986. The Engines of Creation: The Coming Era of Nanotechnology, chapters 11-15. [ + ]
- Leslie, J. 1996. The End of the World: The Ethics and Science of Human Extinction. Routledge.
- Bostrom, N. 1996. Observational Selection Effects and Probability [ + ]

16. Quale atteggiamento avranno i postumani, o le superintelligenze, nei confronti degli esseri umani?


Questo dipende dalle motivazioni che essi avranno e per ora è solo possibile azzardare ipotesi al proposito.
Esaminiamo tre possibili scenari:
a) E’ concepibile che una società futura possa includere sia esseri umani che esseri postumani, nonché diversi tipi di esseri transumani. Soprattutto nel caso che gli esseri postumani si evolvessero gradualmente, è possibile immaginare un periodo di transizione in cui diverse forme umane coesisterebbero pacificamente. Forse gli umani manterrebbero la supremazia all’inizio grazie alla preponderanza numerica, ma l’influenza dei postumani non potrà che crescere di giorno in giorno.
Quando i postumani diverranno chiaramente superiori agli esseri umani (e questo potrebbe verificarsi molto rapidamente o potrebbe richiedere decenni), è probabile che le relazioni fra i due gruppi cambieranno. Si possono azzardare due previsioni, una ottimista ed una pessimista.
b) Nella previsione ottimista, i postumani continuano a rispettare e tollerare gli esseri umani. I postumani condurranno un’esistenza da semidei benevoli all’interno della società umana, verso la quale contribuiranno in maniera positiva, per esempio proteggendo l’ambiente e garantendo il benessere dell’umanità. Ogni essere umano che intendesse divenire postumano avrebbe la possibilità di farlo, mentre coloro che volessero mantenere le proprie caratteristiche da Homo Sapiens potrebbero continuare la propria esistenza in pace. Nel caso gli esseri umani non tollerassero la presenza di postumani fra di loro, questi ultimi avrebbero la possibilità di colonizzare il sistema solare.
c) Nella previsione pessimista (se non altro dal punto di vista umano), i postumani giungono alla conclusione che l’umanità non rappresenta altro che uno spreco di risorse. Se i postumani non avranno loro leggi o regole morali, potrebbero decidere di intraprendere azioni che potrebbero sfociare nell’estinzione della specie umana. L’intero pianeta potrebbe essere trasformato in un computer gigante o potrebbe essere riciclato in una serie enorme di sonde spaziali lanciate in ogni direzione allo scopo di accelerare la colonizzazione spaziale da parte della specie postumana.
Dipenderà sia dalle azioni degli esseri umani che da quelle degli esseri postumani, se sarà lo scenario ottimista o quello pessimista ad avverarsi. Anche se sono destinati a divenire enormemente più potenti e versatili degli umani, i postumani saranno o intelligenze artificiali create da esseri umani o esseri umani stessi che hanno trasformato se stessi in qualcosa di più che umano. Nel primo caso, sarà necessario assicurarsi che valori quali la tolleranza ed il rispetto per l’umanità siano inseriti come parte integrale e non modificabile dei programmi di tali intelligenze artificiali. Nel secondo caso, la strategia migliore è quella di difendere e diffondere tali valori nella società di oggi, così da assicurare la loro presenza nel profilo psicologico degli esseri umani che otterranno i poteri dei postumani. In entrambi i casi, l’esistenza di democrazie stabili e di leggi rispettate ed applicate, anche a livello internazionale, sarà chiaramente di grande aiuto.

17. Secondo i transumanisti, la tecnologia è la risposta a tutti i problemi?


La tecnologia non risolverà tutti i problemi. Quello che la tecnologia ha da offrire, sono strumenti sempre più potenti che potremo usare per risolvere sempre più problemi (incluso quello di come garantire l’abbondanza materiale a tutti gli abitanti del pianeta), se avremo la lungimiranza necessaria ad installare le necessarie precauzioni e se saremo capaci di evitare l’uso di tali strumenti in guerre fratricide. Questi sono se fondamentali e testimoniano il fatto che le difficoltà maggiori non saranno tecniche o scientifiche. Per quanto ardui, ostacoli di questo genere saranno prima o poi superati, visto come il progresso tecnologico procede in una direzione transumanista senza bisogno di incoraggiamento. La parte difficile sarà politica. Potrà la comunità internazionale raggiungere accordi per limitare le applicazioni militari aggressive delle tecnologie future, almeno finché le applicazioni di difesa saranno state sviluppate? Non è possibile fare previsioni, ma la nostra stessa sopravvivenza dipenderà da questo.

TRANSUMANESIMO E NATURA


18. Perche’ i transumanisti vogliono vivere in eterno?


Hai mai avuto un momento di felicità così intensa da voler gridare? Hai mai avuto un momento gioia nella tua vita, così perfetto da far sembrare il resto della vita quotidiana grigio e noioso? E’ facile dimenticare l’intensità di tali momenti, ma nelle rare occasioni in cui si presentano (sia che si tratti della soddisfazione ricavata da un successo professionale o dall’estasi di un felice rapporto sentimentale) ci rendiamo conto di quanto ogni secondo di questa esistenza sia importante e senza prezzo. Ti è mai capitato di pensare Vorrei che questo momento durasse per sempre...? Beh, e se in effetti fosse possibile?

Quando i transumanisti parlano di allungare la durata della vita, non si tratta di aggiungere un paio di anni in condizioni di senilità e malattia in un ospizio. Quello che vogliamo, invece, sono anni produttivi, felici, in ottime condizioni di salute. L’ideale sarebbe avere il diritto di decidere come e quando (e se) morire. I transumanisti vogliono più vita perché vogliono fare, imparare e sperimentare sulla propria pelle più di quanto sia possibile negli anni normalmente concessi ad un essere umano. Vogliamo continuare a crescere, a maturare e a svilupparci per molto più degli ottant’anni (ad essere fortunati!) dettati dalla storia evolutiva della nostra specie. Come dice la pubblicità di una organizzazione per la sospensione crionica (il Cryonics Institute, USA): «Il modo in cui viviamo e la saggezza che dimostriamo dipendono dal tempo: nelle ultime composizioni di Beethoven, nelle ultime opere di vecchi come Sofocle o Russell o Shaw, intravediamo sprazzi di una maturità ed uno spessore non presenti nei bambini o negli adolescenti. Tali caratteristiche hanno bisogno di tempo e di esperienza per realizzarsi, tempo che potrebbe essere a disposizione di tutti noi. Immagina il contributo di individui come Benjamin Franklin, Lincoln, Newton, Shakespeare, Goethe o Einstein nell’arco di secoli, invece che nell’arco dei pochi decenni che essi hanno avuto a disposizione. Immagina un mondo fatto di simili individui. Sarebbe come nel racconto Childhood’s end di Arthur C. Clark: l’alba della maturità della razza umana. Tu ne potresti essere parte. Ne hai il diritto. Unisciti a noi. Scegli la vita.»

19. I transumanisti vogliono interferire con la natura?


Questa domanda è centrale alla filosofia transumanista. I transumanisti sostengo che è giusto interferire con la natura. Non è un qualcosa di cui vergognarsi. Non esiste ragione etica o morale per cui non dovremmo interferire con la natura allo scopo di migliorarla, sia che si tratti dell’eliminazione di una malattia o dell’aumento della produttività in agricoltura o di lanciare in orbita satelliti per la comunicazione.
In molti casi esistono chiare ragioni pratiche per cui è meglio affidarsi a processi naturali, ma il fatto è che non è logico decidere se qualcosa sia buono o cattivo sulla base del fatto che la cosa in questione sia naturale o no. Alcune cose naturali non sono desiderabili, come per esempio il morire di fame (perfettamente naturale!), così come l’essere divorati da una tigre. D’altra parte, certe cose sintetiche sono altrettanto non-desiderabili, come per esempio l’intossicazione da DDT o l’essere vaporizzati da un’arma termonucleare.
Facciamo un esempio: la clonazione umana. Questo non sarebbe, strettamente parlando, non-naturale, dato che anche i gemelli identici non sono altro che cloni, ma quello che è importante non è se la clonazione umana sia naturale o meno, piuttosto è importante valutare le varie possibili conseguenze, sia positive che negative. Tale approccio è molto più complesso del semplice rifiuto della clonazione umana in quanto innaturale, ma è anche più adatto allo scopo di raggiungere decisioni razionali.
Ti sembra che tutto ciò sia scontato? E hai ragione! Eppure, è incredibile quanto sia diffusa l’attitudine che qualcosa sia ok perché E’ sempre stato così! o perché E’ come e’ stato creato dalla Natura!

20. Non rischiamo di perdere la nostra umanità con l’uso delle tecnologie transumaniste?


Non bisogna fare confusione fra il far parte della specie Homo Sapiens e l’essere dotati di umanità.
La definizione di essere umano è facente parte dell’umanità. I transumani cambieranno molte delle caratteristiche degli esseri umani nel divenire postumani. Alcune di queste caratteristiche sono negative e distruttive e molti transumani vorranno eliminarle e promuovere invece le proprie caratteristiche positive. Non c’è un valore intrinseco nell’essere un essere umano, così come non c’è un valore intrinseco nell’essere una roccia, una rana od un postumano. Il valore risiede nell’individuo e in quello che tale individuo fa con la propria vita.

21. Quale impatto sull’ambiente avranno le tecnologie transumaniste?


Le tecnologie transumaniste avranno un impatto positivo sull’ambiente. Tipicamente, sono le tecnologie intermedie che producono i casi peggiori di inquinamento e non le tecnologie più avanzate. Come dimostrano i danni causati dall’industria dell’allora Unione Sovietica, rispetto alle industrie più tecnologicamente progredite dell’Occidente. I settori trainanti di oggi, come per esempio l’informatica ed i settori ad alta tecnologia in generale, sono in genere relativamente puliti.
La posizione transumanista sull’ambiente è chiara: le tecnologie correnti non potranno essere utilizzate ancora per molto. Stiamo consumando risorse naturali (petrolio, metalli, la capacità dell’atmosfera di assorbire inquinamento) più velocemente di quanto si possano rigenerare. Di conseguenza, le risorse saranno esaurite ad un certo punto nel prossimo secolo. L’alternativa più realistica è quella di sviluppare tecnologie più avanzate e con inevitabili risvolti transumanisti. Questa non è solo l’alternativa più realistica, ma potrebbe anche essere l’unica alternativa ecologicamente praticabile sul lungo termine.
Con l’arrivo della nanotecnologia avanzata, potremo produrre praticamente qualunque prodotto senza sprechi e senza inquinamento. In più, la nanotecnologia ci permetterà un’operazione di pulizia dell’ambiente per rimediare ai danni causati da anni di uso di tecnologie più primitive e perciò più inquinanti. La nanotecnologia renderà possibile la colonizzazione spaziale, incluso il trasferimento, se necessario, delle industrie inquinanti nello spazio. Ricordiamo che l’unica soluzione a lungo termine all’esaurimento delle risorse sulla Terra è la colonizzazione spaziale.
Va infine ricordato che dal punto di vista transumanista l’umanità, le sue attività e tutte le sue creazioni sono parte della biosfera.

22. Ma la morte non fa parte dell’ordine naturale delle cose?


I transumanisti sostengono che non ha importanza che qualcosa sia naturale o no, ma che ciò che è veramente importante è che questo qualcosa sia positivo o desiderabile.
La ricerca dell’immortalità è una delle caratteristiche umane più antiche e profondamente radicate. E’ uno dei temi centrali della letteratura, a cominciare dall’esempio più antico, Gilgamesh, nonché parte di innumerevoli miti e leggende. E’ presente in tutte le religioni nella forma di immortalità dell’anima e della speranza nella vita eterna. Se la morte fa’ parte dell’ordine naturale delle cose, altrettanto naturale e’ il volerne sfuggire sentito dall’umanità.
Prima dell’arrivo del transumanesimo, l’unica speranza di sfuggire alla morte era attraverso una delle molte alternative metafisiche, dalla reincarnazione alla resurrezione. Coloro che vedevano tali dottrine come frutti dell’immaginazione umana, non avevano altra scelta che accettare l’inevitabilità della morte. Le filosofie laiche, umanesimo incluso, tipicamente contengono varie teorie sul perché la morte non sarebbe, dopotutto, una cosa negativa. Alcuni esistenzialisti erano persino arrivati a sostenere che la morte fosse necessaria per dare un senso alla vita !
Questi tentativi di razionalizzare l’evento-morte sono comprensibili. Fino a tempi molto recenti, non esisteva assolutamente nulla che si potesse fare per sfidare la nostra mortalità, se non il cercare rifugio in filosofie consolatorie (chiamate dai transumanisti mortalismo) secondo le quali la morte, in età avanzata, è naturale e positiva. Tali convinzioni erano relativamente innocue nel passato, ma oggi non sono più accettabili. Oggi cominciamo ad intravedere la possibilità di futuri drastici interventi medici sul processo dell’invecchiamento ed abbiamo l’opzione di prendere le iniziative necessarie ad arrivare fino a quel punto nel futuro (attraverso tecniche di life-extension e/o sospensione crionica). Quindi, al giorno d’oggi, le confortevoli illusioni delle filosofie mortaliste non sono più un innocuo anestetico di fronte alla nostra inevitabile mortalità, ma sono divenute pericolose illusioni che insegnano la rassegnazione e la passività.
Una tipica illusione, soprattutto fra i più giovani, è che una persona anziana arrivi al punto di averne abbastanza della vita. In realtà, molte persone anziane continuano a godersi la vita come quando erano giovani e se questo non è il caso è in genere a causa del declino fisico e mentale causato dagli anni e dai problemi di salute. In queste circostanze, soprattutto quando amici, partner e parenti sono morti, la morte stessa può essere vista come una liberazione. Ma immagina per un momento che fosse possibile offrire ad una persona anziana in questa situazione l’alternativa di un ripristino delle proprie facoltà mentali e fisiche, il vigore della gioventù mantenendo la saggezza degli anni... Aggiungi la possibilità di riportare in vita amici e parenti morti da tempo... Se tale persona fossi tu, rifiuteresti un’offerta del genere? Anche se al momento pensi che tu personalmente la rifiuteresti, sei sicuro che il trovarti davanti alla possibilità reale di tutto ciò (invece di parlarne ipoteticamente), non ti farebbe cambiare idea? Una minoranza, di fronte a tale alternativa, sceglierebbe la morte e così sia, se così vogliono, ma il resto dell’umanità avrà dinanzi a sé una vita dalla lunghezza indeterminata nell’era postumana.
La posizione transumanista sull’etica della morte è chiara: la morte dovrebbe essere una scelta volontaria. In altre parole, chiunque dovrebbe avere il diritto di estendere la durata della propria vita se così desidera, o di organizzare la propria sospensione crionica. Di conseguenza, anche l’accesso alla eutanasia volontaria dovrebbe essere considerato un diritto fondamentale.

IL TRANSUMANESIMO COME PROSPETTIVA FILOSOFICA E CULTURALE


23. Quali sono gli antecedenti filosofici e culturali del transumanesimo?


Il desiderio umano di ottenere caratteristiche divine è antico quanto l’umanità. Gli esseri umani hanno sempre cercato di espandere i limiti della propria esistenza, dal punto di vista del territorio o della nicchia ecologica occupati, nonché dal punto di vista intellettuale. Ciò è dovuto alla chiara tendenza, presente in certi individui, al superare qualunque ostacolo o limitazione.
I resti di cerimonie funerarie ed i frammenti di antichi artefatti religiosi, dimostrano come l’uomo preistorico fosse profondamente turbato dalla morte dei propri cari e come cercasse di ridurre l’impatto di tali eventi con la speranza nella vita dopo la morte. Eppure, nonostante la diffusa credenza nella vita dopo la morte, gli esseri umani continuarono a cercare alternative alla fine dell’esistenza fisica. Nel racconto epico di Gilgamesh (parte della cultura dei Sumeri duemila anni prima di Cristo), un re si mette alla ricerca di un’erba che lo renda immortale. E’ interessante notare come la mortalità umana non fosse accettata come qualcosa di inevitabile e che invece esistesse una via di uscita (quantomeno a livello mitologico). Il fatto che la ricerca di una vita più lunga e più ricca fosse un elemento centrale della vita di generazioni passate è dimostrato dallo sviluppo di vari sistemi, come l’alchimia e i rituali magici (vista la mancanza di sistemi pratici e scientifici, l’unica alternativa era quella metafisica). Tipici esempi sono le varie scuole di Taoismo esoterico sviluppatesi nella Cina antica, tese alla ricerca dell’immortalità fisica, dell’armonia con le forze della natura e del loro controllo.
Gli antichi greci erano ambivalenti a proposito dei tentativi umani di sfuggire ai propri limiti naturali: da una parte ne erano affascinati, come vediamo nella leggenda di Prometeo, il quale rubò il fuoco a Zeus e lo diede all’umanità e nella leggenda di Dedalo, il quale ripetutamente sfida gli dei ed applica mezzi non-magici per batterli ed estendere le capacità umane. Dall’altra, essi crearono il concetto dell’arroganza umana, punita quando certe ambizioni vengono seguite. Non è un caso che la storia di Icaro finisca in tragedia, anche se non attraverso punizione divina, ma per cause chiaramente naturali). Gli antichi filosofi greci fecero i primi passi verso la creazione di un sistema di pensiero basato non puramente sulla fede, ma sul ragionamento logico. Socrate estese l’applicazione della ragione dalla metafisica alla cosmologia ed affrontò lo studio dell’etica, della società umana e della psicologia. Da tali ricerche emerse la cultura dell’umanesimo, una corrente di pensiero fondamentale nella storia della scienza, della politica, dell'etica e del diritto dell’Occidente.
Il Rinascimento rappresentò un risveglio dalla forma mentale medioevale, con il ritorno dell’essere umano e della natura al centro dell’attenzione di studiosi e filosofi. L’umanesimo del Rinascimento incoraggiò il basarsi sulle osservazioni dirette e sul proprio raziocinio, piuttosto che sulle dichiarazioni delle autorità religiose. L’umanesimo Rinascimentale creò anche l’ideale dell’essere umano versato sia nelle arti che nelle scienze, culturalmente e spiritualmente. Una pietra miliare fu Oration on the Dignity of Man (1486), di Pico della Mirandola, in cui egli sosteneva come un individuo non abbia una forma predefinita, ma come sia invece il compito dell’individuo stesso il darsi una forma ideale. La scienza moderna comincia a formarsi nello stesso periodo attraverso gli sforzi di Copernico, Galileo e Keplero.
L’Illuminismo può essere datato dalla pubblicazione di Novum Organum di Francis Bacon nel 1620, in cui si propone una nuova metodologia scientifica basata sulla investigazione empirica, al posto della formulazione di congetture a priori. Bacon propone di far avverare tutto ciò che sia possibile, cioè di ottenere il controllo della natura in modo di poter migliorare le condizioni dell’umanità. L’eredità del Rinascimento si mescola con i contributi di Colombo e Newton, Thomas Hobbs, John Lock, Immanuel Kant ed altri per dare vita all’umanesimo razionale, il quale sottolinea l’importanza di scienza e razionalità al posto di rivelazione ed autorità religiosa, come mezzi per investigare il mondo, la natura ed il destino dell’uomo, nonché come base di una nuova etica. L’umanesimo razionale è un diretto antenato del transumanesimo.
Nel diciottesimo e diciannovesimo secolo, possiamo intravedere le prime avvisaglie del concetto che anche l’uomo può essere sviluppato con l’uso della scienza. Benjamin Franklin e Voltaire si interrogano sulla possibilità di estendere la vita media umana con la scienza medica. Le teorie di Darwin, danno rigore intellettuale ad ateismo e agnosticismo, i quali cominciano ad essere visti come alternative al cristianesimo. Seguirono, in questo periodo, degenerazioni nel positivismo che diffusero la convinzione che il progresso fosse inevitabile ed inarrestabile. Quando tale convinzione si scontrò con la realtà, la delusione portò molti verso teorie irrazionali, anti-tecnologiche ed anti-intelletuali ancora in esistenza al giorno d’oggi (vedi per esempio il fenomeno New Age).
Uno stimolo importante all’origine del transumanesimo è stato l’articolo del biochimico britannico J.B.S. Haldane Dedalo: scienza e futuro del 1923, in cui si discutono gli effetti di scoperte scientifiche e tecnologiche sulla società e sulla condizione umana. L’articolo risultò in una reazione a catena di pubblicazioni a carattere futurologico, fra le quali Il mondo, la carne ed il diavolo di J.D. Bernal nel 1929, in cui si teorizza di colonizzazione spaziale e di bionica, nonché del miglioramento intellettuale ottenibile con psicologia e sociologia. Altri esempi sono le opere di Olaf Stapledon, l’articolo Icaro, il futuro della scienza nel 1924, di Bertrand Russell, il quale mostrò un’attitudine più pessimistica, sostenendo che senza benevolenza la tecnologia può solo aumentare la capacita’ dell’uomo di infliggere dolore sui propri simili. Tali idee, portate poi avanti da Aldous Huxley ed in seguito da molti autori di fantascienza, hanno tutte avuto un’influenza sul pensiero transumanista e sulla futurologia.
La seconda guerra mondiale cambiò la direzione di molte delle correnti di pensiero che hanno poi dato vita al transumanesimo. Il movimento eugenetico ne risultò seriamente danneggiato e l’idea di creare un mondo migliore con sistemi eugenetici fu abbandonata (ancora oggi, a proposito di interventi genetici, i transumanisti preferiscono cambiamenti che si realizzino attraverso l’iniziativa degli individui su se stessi e, al limite, sui propri discendenti, piuttosto che i cambiamenti collettivi). Allo stesso tempo, i pensatori più ottimisti concentrarono la propria attenzione sul sempre più veloce progresso tecnologico in settori come quello aerospaziale, dell’elettronica e dell’informatica. La scienza cominciava a rendere possibili quelle che fino ad allora erano rimaste fantasie.
Il pensiero transumanista in questo periodo era discusso ed analizzato nelle opere di fantascienza. Autori del calibro di Arthur C. Clarke, Isaac Asimov, Heinlein, Stanislaw Lem ed in seguito Bruce Sterling, Greg Egan, Vernor Vinge ed altri hanno esplorato vari aspetti del transumanesimo ed hanno contribuito alla sua diffusione.
Un ruolo importante nel dare al transumanesimo le caratteristiche che ancora dimostra, fu quello di Robert Ettinger. Si tratta di colui che ha dato vita al movimento crionico con la pubblicazione del suo The Prospect of Immortality (1964) (Ibernazione Nuova Era nella versione Italiana [ + ] ). Nel libro si sostiene che, dato il continuo progresso della scienza medica e dato che l’attività chimica si ferma ad una temperatura sufficientemente bassa, dovrebbe essere possibile congelare una persona e conservarla sino al giorno in cui la tecnologia raggiunga un livello tale da poter riparare i danni causati dal congelamento nonché quelli causati dalle malattie che tale persona abbia avuto. Nel 1972, Ettinger pubblicò Man into Superman (Da Uomo a Superuomo), in cui discusse una serie di miglioramenti teoreticamente possibili per l’uomo, così continuando la tradizione iniziata da Haldane e Bernal.
Un altro dei primi transumanisti è stato F.M. Esfandiary (che in seguito cambiò il proprio nome in FM-2030). Uno dei primi docenti di Futurologia, FM insegnò alla New School for Social Research di New York negli anni ‘60 e diede vita alla scuola di futurologia che divenne nota come UpWingers. Nel 1968 pubblicò Are You a Transhuman? ("Sei un Transumano?"), in cui si trova la prima definizione del concetto di un essere transumano, inteso come un ponte evolutivo verso la postumanità. (Una nota sulla terminologia: FM usa il temine trans per transumano. Il termine transumano fu usato per la prima volta da Damien Broderick nel 1976 in un romanzo di fantascienza, ma per rappresentare un concetto diverso. Il termine transumanesimo fu introdotto da Julian Huxley in New Bottle for New Wine (Bottiglia Nuova per Vino Nuovo del 1957.)
Negli anni ‘70 e ‘80, una serie di organizzazione emerse, nei settori della life extension, della crionica, della colonizzazione spaziale e della futurologia. Esse erano in genere isolate l’una dall’altra, nonostante condividessero simili valori. Una voce importante per il transumanesimo in questo periodo fu Marvin Minsky. Nel 1988 uscì il primo numero della rivista Extropy Magazine, pubblicata da Max More e T.O. Morrow e nel 1992 essi fondarono l’Extropy Institute. La rivista e l’istituto contribuirono a mettere in contatto le varie organizzazioni preesistenti. Max More ha scritto la prima definizione di transumanesimo nel senso moderno del termine. Dovendo dare una data ed un luogo di nascita al transumanesimo, questi sarebbero l’America e gli ultimi anni ‘80. Il movimento artistico transumanista, vide la luce in questo stesso periodo grazie all’opera di Natasha Vita-More.
Nel 1986, uscì Engines of Creations (più o meno traducibile come: Motori di Creazione) di Eric Drexler, il primo libro sulla nanotecnologia molecolare, le sue potenziali applicazioni e i possibili abusi, nonché sulle conseguenze strategiche di tale sviluppo. Si tratta di un libro rivoluzionario, che ha avuto un impatto profondo sul pensiero transumanista.
Nel 1988, il famoso ricercatore Hans Moravec, impegnato nella robotica, pubblicò Mind Children (più o meno traducibile come: Figli della Mente) e più recentemente, nel 1999, Robot. Oggi Drexler e Moravec rimangono all’avanguardia del pensiero transumanista. Altri personaggi influenti sono Anders Sandberg e l’economista (nonché persona dotata di conoscenze universali) Robin Hanson.
Molti transumanisti non sono d’accordo con la totalità delle posizioni politiche dell’Extropy Institute. La World Transhumanist Association fu fondata nel 1998 da Nick Bostrom e David Pearce per complementare l’Extropy Institute e come organizzazione-contenitore per vari gruppi a carattere transumanista. La WTA intende fare del transumanesimo una disciplina accademica e scientifica rigorosa e, a tale fine, pubblica il Journal of Transhumanism, la prima pubblicazione accademica per la discussione e ricerca transumanista.

Collegamenti:
- Ettinger, R. 1964. The Prospect of Immortality. [ + ]
- Ettinger, R. 1972. Man into Superman. [ + ]
- Drexler, E. 1986. The Engines of Creation: The Coming Era of Nanotechnology, chapters 11-15. [ + ]
- Journal of Transhumanism. [ + ]

24. Qual è la differenza fra estropianesimo e transumanismo?


L’estropianesimo rappresenta un ramo distinto del pensiero transumanista (quindi tutti gli estropici sono transumanisti, ma non tutti i transumanisti sono estropici). Gli estropici prendono il nome dal concetto di estropia, cioè della vitalità e crescita di un sistema, sviluppato da Max More e Tom Morrow. L’estropianesimo è definito dai Principi Estropici, un documento scritto dai fondatori e membri dell’Extropy Institute. La versione 3.0 dei Principi Estropici, elenca sette principi che sono importanti per gli extropians nello sviluppare il proprio pensiero: Progresso Perpetuo, Autotrasformazione, Ottimismo Pratico, Tecnologia Intelligente, Società Aperta, Autodirezione, Pensiero Razionale.
Politicamente, gli estropici si oppongono al controllo sociale autoritario e sono a favore del decentramento e della società basata sulla legge. Il transumanesimo non sostiene alcuna posizione politica, sebbene abbia conseguenze politiche. I transumanisti hanno varie opinioni politiche (esistono transumanisti liberali, socialdemocratici, libertari, verdi, ecc.), mentre certi transumanisti hanno deciso di mantenersi apolitici.

Collegamenti:
- More, M. 1998. The Extropian Principles, v. 3.0. [ + ]
- I Principi Estropici - in italiano - traduzione di Estropico [ + ]

25. Quali correnti esistono all’interno del transumanesimo?


Il transumanesimo include una ricca varietà di opinioni e molti sottogruppi, formatisi sulla base dei propri specifici interessi, delle proprie opinioni, valori o semplicemente sulla base della vicinanza geografica. Esempi includono gruppi di crionicisti, life extensionists, nanotecnologisti, entusiasti della colonizzazione spaziale, artisti transumanisti, appassionati di fantascienza, cyberpunks e gente interessata a sperimentare forme di aggregazione sociale alternative.
Gli estropici (extropians) rappresentano un gruppo prominente all’interno del movimento transumanista. Estremamente importanti per loro sono il diritto dell’individuo di fare di sé ciò che preferisce (self-ownership), la autotrasformazione, la libertà individuale e la libertà dalla coercizione da parte dello stato [vedi Qual è la differenza fra estropianesimo e transumanismo?].
Un’altra corrente transumanista è rappresentata dai sostenitori dell’ingegneria del paradiso, descritta da David Pearce nel suo Hedonistic Imperative. Pearce sostiene, sulla base di motivazioni etiche, che sia imperativo abolire ogni forma di crudeltà, sofferenza e malattia. Nel breve termine, la nostra vita emotiva potrà essere arricchita da medicinali che modificano l’umore. Nel lungo termine, sarà possibile riorganizzare il genoma grazie ad interventi biotecnologici in modo di abolire la sofferenza in tutte le creature viventi. Le superintelligenze, che Pearce chiama super-menti post-Darwiniane, potranno solo essere programmate da esseri a loro volta geneticamente pre-programmati, sostiene Pearce.
Esistono varie teorie fra i transumanisti per quanto riguarda i tempi necessari alla realizzazione di tali eventi futuri, nonché per quanto riguarda il loro impatto. I singolaristi (singularians), stimano che il cambiamento sarà repentino, con l’arrivo di una singolarità [vedi Che cos'è la singolarità?], mentre altri transumanisti prevedono una serie di cambiamenti molto più graduale ed a carattere evolutivo.
Gruppi di discussione locali si sono formati in molte delle principali aree metropolitane americane ed in alcune nazioni europee. Nonostante il carattere cosmopolita del transumanesimo, i vari gruppi hanno sviluppato caratteristiche e peculiarità tipiche, forse dovute alle condizioni mimetico/culturali della zona in cui sono emersi.
I principali rappresentanti del transumanesimo sono spesso difficili da catalogare. Ognuno rappresenta un aspetto diverso del transumanesimo ed offre una visione complessa, caratteristica e in uno stato di continua revisione e continuo sviluppo.

Collegamenti:
- Links a home pages di individui ed organizzazioni collegati al transumanesimo: [ + ]

26. Si può descrivere il transumanesimo come una religione o un culto?


Il transumanesimo non è assolutamente un culto, né può essere descritto come tale seguendo i criteri usati dalle associazioni che monitorano le attività dei culti (come l’americana Cult Awareness Network). Il transumanesimo non è neanche una religione, anche se offre alcune delle funzioni che tradizionalmente sono state offerte dalla religione. Il transumanesimo offre una visione del futuro dell’umanità in cui è possibile migliorare la condizione umana.
Al contrario di quanto proposto da molte religioni, i transumanisti vogliono realizzare i propri sogni in questo mondo e non con l’intervento di forze sovrannaturali, ma con un attitudine razionale ed empirica ed il continuo sviluppo del potenziale dell’umanità dal punto di vista scientifico, tecnologico ed economico. Persino quelli che una volta erano soggetti esclusivi della religione, come immortalità ed onniscienza, sono ora soggetti di discussione per i transumanisti e sono diventati mete teoricamente raggiungibili!
Il transumanesimo è una filosofia naturalistica. Fino ad oggi, non è stata provata l’esistenza di forze sovrannaturali, né di fenomeni spirituali. Di conseguenza, i transumanisti preferiscono basarsi sul metodo scientifico come strumento per studiare ed influenzare il mondo che ci circonda, pur prendendo atto delle limitazioni della scienza, la quale resta comunque la base del pensiero transumanista.
Il fanatismo religioso, la superstizione e l’intolleranza non sono atteggiamenti accettabili per i transumanisti. Il superamento di tali atteggiamenti può essere raggiunto analizzandoli con un’attitudine critica razionale, con una educazione adeguata dal punto di vista scientifico ed umanistico e con l’interazione con persone di culture diverse dalla nostra.
Infine, vale la pena ricordare che il transumanesimo non è dogmatico, ma è una visione del mondo in continua evoluzione. O meglio ancora, è una famiglia di visioni del mondo, dato che i transumanisti hanno spesso opinioni contrastanti su specifici argomenti. La filosofia transumanista è ancora nella sua infanzia e non potrà che continuare ad evolversi a seconda delle opportunità ed esperienze che incontrerà sul suo cammino, dato che per i transumanisti è fondamentale il continuo esame delle proprie idee allo scopo di eliminare gli errori e di adottare concetti più efficienti.

27. Le tecnologie transumaniste (come l’uploading, la crionica e l’intelligenza artificiale) non possono creare o preservare l’anima. Non è questo un segno che esse sono destinate a fallire?


Il concetto di anima non è molto utile o coerente all’interno di una filosofia naturalista come il transumanesimo. Molti transumanisti sono comunque interessati alle tematiche dell’identità e della coscienza. Tali temi sono ampiamente dibattuti dai filosofi e nonostante un certo progresso, per esempio da parte di Derek Parfit sul tema dell’identità, ancora non sono stati risolti in modo universalmente accettato. Una semplice introduzione al problema mente-corpo è Churchland (1988).
Il credere nell’esistenza dell’anima e che l’anima sia parte di un individuo dal momento del concepimento, non è un ostacolo al funzionamento della crionica, dato che embrioni umani sono congelati per lunghi periodi di tempo come parte di certi trattamenti di fecondazione artificiale e dato che i bambini risultati da tale trattamento sono perfettamente sani e normali (e si suppone abbiano un’anima).
Per quanto riguarda l’uploading, questo potrebbe essere un test empirico per molte teorie sull’anima. Se l’uploading sarà un giorno una realtà, certe teorie riguardanti l’anima saranno messe in discussione. Lo stesso per quanto riguarda l’intelligenza artificiale (è interessante notare come il Dalai Lama non ha escluso la possibilità della reincarnazione in un computer).

Collegamenti:
- Churchland, P. 1988. Matter and Consciousness. MIT Press, MA

28. Esiste l’arte transumanista?


Certo. Le emozioni sono uno strumento essenziale per capire ed assaporare la vita. Gli artisti transumanisti vogliono catturare intuitivamente ed interpretare la condizione transumana e la visione del mondo rivelata dalla scienza. Nell’arte transumanista, il fondersi della cultura con la scienza e la tecnologia è spesso sia il contenuto che la forma. L’arte transumanista esprime valori transumanisti come l’estensione della vita, la maggiore vitalità e creatività, l’esplorazione, l’infinita auto-trasformazione e l’incremento dell’intensità delle esperienze sensoriali. Alcuni transumanisti usano l’arte come un modo di vivere la propria filosofia.
L’arte transumanista copre molte discipline: letteratura, musica, multimedia, teatro e persino robotica, nonché forme di espressione ancora in via di sviluppo. Scienziati, ingegneri, tecnici, filosofi, atleti e matematici sono alcuni esempi di coloro impegnati nel creare arte transumanista. Idee e visioni riguardanti evoluzione, transumanesimo, biotecnologie, vita artificiale, estropia ed immortalità, sono entrate nel mondo dell’arte attraverso l’arte transumanista.
Alcune varianti includono l’arte estropica, l’arte automorfa (un approccio individualista alla trasformazione estropica del se che coinvolge sia il corpo che la mente - l’essere transumano come opera d’arte) e exoterra (la fusione di arte ed universo).

Collegamenti:
- WTA [ + ]
- Estropic [ + ]

GLI ASPETTI PRATICI DEL TRANSUMANESIMO


29. Quali prove esistono che tutto ciò si avvererà?


Considera per un momento il mondo di oggi. Poi considera poi il mondo di sessant’anni fa. Anche volendo essere moderati nel proprio giudizio, è inevitabile immaginare che fra altri sessant’anni le tecnologie disponibili e lo stile di vita della gente saranno come minimo stupefacenti rispetto a quelli attuali. Anche partendo dal presupposto che il progresso continui in maniera graduale, cioè nello stesso modo in cui è continuato dal diciassettesimo secolo al giorno d’oggi, si arriverebbe alla conclusione che nelle prossime decadi non possiamo che aspettarci sviluppi spettacolari. Questo è confermato dalla considerazione che in molte aree di importanza cruciale siamo sulla soglia di scoperte ed innovazioni fondamentali.
Il World Wide Web collega gente di tutto il mondo, aggiungendo un nuovo livello alla società umana, un livello in cui l’informazione regna sovrana. La mappa del genoma umano è in fase di completamento e tecniche genetiche basate su tale informazione sono in fase di studio per intervenire sull’organismo adulto e per dare ai nostri discendenti caratteristiche favorevoli. La capacità dei computer raddoppia ogni anno e mezzo e presto raggiungerà il livello computazionale del cervello umano. Aziende farmaceutiche stanno studiando medicine che garantiranno il controllo dell’umore e della personalità con effetti collaterali trascurabili. Molti degli obiettivi dei transumanisti possono essere perseguiti con tecnologie già in esistenza al giorno d’oggi. Non è più possibile dubitare che, escludendo un cataclisma di dimensioni globali che distrugga l’umanità, il progresso tecnologico ci offrirà opportunità a dir poco radicali nel prossimo futuro.

30. La manifattura molecolare (nanotecnologia) potrà trasformare la condizione umana, ma è una tecnologia fattibile?


Eric Drexler e altri scienziati hanno dimostrato in dettaglio come la nanotecnologia non contraddica le leggi della chimica ed hanno illustrato diverse strade verso il suo sviluppo [vedi Che cos'è la nanotecnologia?]. Se l’arrivo della nanotecnologia sembra fantascienza, forse è perché porterebbe con sé conseguenze talmente enormi da eccedere la nostra capacità di assorbire nuovi concetti. Comunque sia, gli specialisti del settore ci ricordano che non esiste nemmeno un articolo di giornale scientifico che riveli contraddizioni nelle teorie di Drexler. Nessuno è riuscito ad individuare errori nei suoi calcoli, mentre, allo stesso tempo, gli investimenti nel settore (ormai si tratta di miliardi di dollari) continuano a crescere rapidamente, e gli aspetti più semplici della nanotecnologia molecolare sono ormai comunemente accettati.
Esistono vari metodi e tecnologie (indipendenti gli uni dagli altri) che possono permettere il passaggio da umano a postumano. L’unica incertezza riguarda quale di questi arriverà per primo e la nostra scelta personale, riguardo quale utilizzare. Se l’umanità continuerà a prosperare, l’opzione di divenire postumani sarà inevitabile e, se non soppressa con la forza, sarà un’opzione che molti vorranno esplorare.

Collegamenti:
- Drexler, E. 1992. Nanosystems, John Wiley & Sons, Inc., NY.

31. E se questi sviluppi transumanisti avessero bisogno di migliaia di anni per avverarsi?


E’ spesso molto difficile predire quando una certa tecnologia sarà sviluppata. L’esplorazione lunare avvenne prima di quanto fosse generalmente previsto, mente lo sviluppo della fusione atomica è ancora una meta sfuggente dopo cinquant’anni di ricerche. La difficoltà è dovuta ad ostacoli tecnici inaspettati ed al livello di investimento nella ricerca (il quale a sua volta dipende da fattori economici e politici difficilmente stimabili). E’ possibile quindi fornire le ragioni che spingono a credere che una certa tecnologia sarà prima o poi sviluppata, ma per quanto riguarda il quando ciò accadrà, è solo possibile azzardare delle stime.
La stragrande maggioranza dei transumanisti stima l’arrivo della nanotecnologia e dell’intelligenza artificiale entro i prossimi cento anni e molti stimano che saranno sviluppati entro i primi trent’anni del secolo (vedi le sezioni dedicate a nanotecnologia ed intelligenza artificiale per le ragioni di tali stime). Una volta sviluppate queste due tecnologie, innumerevoli applicazioni saranno possibili.
Potremmo elencare una lunga serie di esempi di solenni dichiarazioni a proposito della impossibilità tecnica di certi sviluppi o a proposito del loro impatto sociale, che si dimostrarono clamorosamente sbagliate, per esempio:
“I segreti del volo resteranno tali nel corso della nostra vita - ci vorranno millenni” (Wilbur Wright, 1901)
“Non vedo motivo per cui qualcuno dovrebbe volere un computer nella propria casa” (Ken Olsen, presidente e fondatore di Digital, 1977)
In entrambi gli esempi, la smentita arrivò nel giro di pochi anni. D’altra parte sarebbe anche possibile elencare una lunga serie di predizioni sull’arrivo di tecnologie che non si sono verificate. Non è quindi possibile stabilire se una tecnologia sia possibile o meno in questo modo. Un metodo migliore è quello di analizzare gli ostacoli fisici e di design che una certa tecnologia dovrà superare. Nel caso delle tecnologie cruciali del futuro (nanotecnologia ed intelligenza artificiale) tale analisi è stata condotta da innumerevoli ricercatori e l’opinione di molti di tali esperti è che entrambe siano realizzabili nelle prime decadi del ventunesimo secolo, mentre altri esperti stimano ci vorrà molto più tempo.
Un altro approccio è quello di analizzare le tendenze storiche. A cominciare come minimo dalla fine del diciannovesimo secolo, le conoscenze scientifiche sono raddoppiate approssimativamente ogni quindici anni. Una estrapolazione di tale progresso risulta in una accelerazione che non può che portare a cambiamenti radicali in un futuro non molto lontano. Solo una inversione di tendenza, un inaspettato e drastico rallentamento, potrebbe impedire la realizzazione dei cambiamenti che i transumanisti prevedono per il ventunesimo secolo.

Collegamenti:
- Erroneous Predictions: [ + ]
- Drexler, E. 1992. Nanosystems, John Wiley & Sons, Inc., NY.
- Moravec, H. 1998. Robot: Mere Machine to Transcendent Mind. Oxford Univ. Press.
- Kurzweil, R. 1999. The age of spiritual machines. Viking Press.

32. E se tutto ciò non si avverasse?


In quel caso ci ritroveremmo allo status quo, arricchiti comunque dall’esperienza acquisita nel tentativo. Ormai, però, piuttosto che chiedersi se le tecnologie che ci traghetteranno allo stadio postumano funzioneranno o no, è più utile chiedersi quali di queste arriverà prima. Vista la quantità di tecnologie in fase di sviluppo, le possibilità di auto-trasformazione non mancheranno. Le tecnologie transumaniste più spettacolari, come la nanotecnologia e le super-intelligenze, possono essere ottenute attraverso varie strategie indipendenti. Se una di queste strategie non dovesse funzionare, altre potrebbero essere utilizzate, il che aumenta le probabilità di successo.
Se per un qualche motivo non previsto lo sviluppo di nanotecnologia e intelligenza artificiale non fosse possibile (con conseguenti limitazioni su tutte le tecnologie collegate - uploading, crionica, estensione indefinita della vita), sarebbe certamente un evento tragico per i transumanisti. Avremmo perso ogni possibilità di un mondo libero da malattia, sofferenza e morte. Non potremmo mai raggiungere un livello intellettuale superiore a quello attuale sfruttando sistemi computazionali più efficienti del sistema nervoso umano. Avremmo perso l’opportunità di provare stati mentali ed emotivi nuovi che sarebbero normali per un essere postumano, ma semplicemente irraggiungibili per un organismo umano. Non potresti mai scoprire quale livello di sviluppo personale avresti potuto raggiungere se avessi vissuto 120, 400, o (perché no?) 50000 anni... Certo, la ricerca scientifica e gli sviluppi tecnologici continuerebbero e molti nuovi strumenti utili sarebbero sviluppati (computer più potenti, nuove medicine, terapie geniche, ecc.), ma i transumanisti vogliono molto, molto di più.

33. Come posso utilizzare il transumanesimo nella vita quotidiana?


Il transumanesimo è una filosofia pratica e pragmatica. Può essere applicato alla vita quotidiana in vari modi, dall’uso di diete ed esercizio fisico per migliorare il proprio stato di salute all’organizzare la propria sospensione crionica. Altre possibilità includono: il garantire il proprio benessere economico investendo in aziende che sviluppano l’alta tecnologia; l’uso attento di farmaci per ottenere l’umore, la personalità e la performance mentale desiderati; l’uso di sistemi di psicologia applicata (tecniche di studio, NLP - Programmazione Neuro Linguistica, meditazione, ecc.); l’uso di computer per aumentare la propria efficienza; il prendere supplementi (vitamine, minerali, acidi grassi essenziali, ormoni) per diminuire il rischio di malattie cardiovascolari e neoplastiche - e forse rallentando il processo di invecchiamento; la creazione di arte transumanista; più in generale, il prendere l’iniziativa per cercare di vivere una vita più ricca e responsabile.
Una attitudine tipica fra transumanisti è quella dell’ottimismo dinamico (o ottimismo pratico): significa il considerare con ottimismo la raggiungibilità degli obiettivi desiderati, nella conoscenza che tale attitudine, insieme al duro lavoro ed a scelte intelligenti, porta al successo (More 1997).
Infine, potresti impegnarti nel costruire un’organizzazione transumanista o partecipare in un progetto di ricerca a carattere transumanista [vedi Come posso impegnarmi nel transumanesimo?].

Collegamenti:
- More, M. 1998. Dynamic Optimism. [ + ]

34. Come posso diventare postumano?


Al giorno d’oggi non esiste la possibilità di divenire postumani - il che spiega l’interesse dei transumanisti per l’estensione della vita e la crionica. Coloro fra noi che avranno una vita sufficientemente lunga, potranno godere dei risultati degli sviluppi tecnologici che potrebbero potenzialmente portarli allo stadio postumano.
Ognuno di noi può, in teoria, diventare postumano e ciò è una pietra miliare per l’umanità, dato che generazioni precedenti non avevano questa, purché teoretica, possibilità.
Viviamo in un’era in cui (quantomeno nelle nazioni democratiche) è possibile liberamente scegliere la propria visione del mondo senza essere obbligati ad adottare quella della nazione o famiglia in cui siamo nati. La mente umana è sottoposta a stimoli che generazioni precedenti non hanno conosciuto, grazie alla necessità di un’educazione che prosegue fino nell’età adulta e attraverso fattori come l’avvento di carriere multiple e l’arrivo di Internet (con il conseguente fenomeno di comunità on-line internazionali). Il corpo umano è spinto a nuovi livelli con la nutrizione infantile, con impianti per rimpiazzare o assistere parti del corpo la cui funzione è perduta, nonché con programmi di estensione della vita. Le barriere che impedivano ai nostri antenati di vivere senza limiti stanno vacillando, grazie alle applicazioni delle scienze biologiche e della tecnologia.

35. Vale la pena di sottoporsi alla sospensione crionica? Le probabilità di successo sembrano minime.


La sospensione crionica (il congelare un paziente dopo la morte) può essere descritta come una procedura medica sperimentale. Insito nella natura stessa della crionica è il fatto che non è possibile condurre esperimenti per determinarne l’efficacia. Quello di cui siamo sicuri, però, è che è possibile stabilizzare le condizioni di un paziente portandone la temperatura a -190 gradi centigradi (cioè la temperatura del nitrogeno liquido). Evidentemente, questo comporta danni sostanziali a livello cellulare, come parte del processo di congelamento, ma una volta congelato, il paziente può essere mantenuto per migliaia di anni senza ulteriore danno. L’ipotesi su cui l’intera scommessa crionica si basa, è che le tecnologie necessarie a riparare il danno del congelamento, nonché a curare la malattia che aveva causato la morte del paziente, saranno sviluppate nel futuro.
Tenendo tutto ciò in mente, è forse più utile considerare cosa dovrebbe succedere perché la crionica NON funzioni, e si tratta nientemeno che della fine del progresso nel settore medico. Basta infatti considerare gli sviluppi della medicina dal (per esempio) 1700 al giorno d’oggi per intuire che le capacità mediche odierne altro non sono che uno stadio intermedio verso capacità molto più avanzate. Diventa quindi difficile sostenere che non sarà MAI possibile rimediare ai danni causati dal congelamento e dalla malattia.
L’organizzare la propria sospensione crionica (finanziata in genere con una polizza di assicurazione sulla vita) diventa quindi una specie di scommessa: se non dovesse funzionare, il paziente sarebbe comunque già morto e la sua condizione non cambierebbe, ma se funzionasse, potrebbe salvarti la vita (e, una volta rianimato, sarebbe una vita molto lunga, dato lo stato avanzato della scienza medica necessario a riportarti in vita).
Esperti di nanotecnologia sono convinti che una volta sviluppata, tale tecnologia sarà in grado di rianimare un paziente in sospensione crionica. Questo significa che ciò potrebbe accadere in poche decine d’anni. L’incertezza riguardo la possibilità tecnica di rianimare un paziente in sospensione crionica è probabilmente minore dell’incertezza riguardo ad altri fattori, come la possibilità di essere coinvolti in un incidente in cui i propri resti non siano disponibili (in caso di incidente aereo in una zona inaccessibile, per esempio) o la possibilità di soffrire di una malattia che distrugga l’informazione contenuta nel cervello prima di portare alla morte, come nel caso dell’Alzheimer (nel cui caso sarebbe inutile la sospensione crionica, dato che l’informazione distrutta dalla malattia non sarebbe ricreabile). Altri fattori di rischio da considerare: l’organizzazione crionica che si occupa del paziente congelato potrebbe fallire; la gente del futuro potrebbe non avere alcun interesse a rianimare pazienti dal passato; la civiltà sul pianeta potrebbe crollare portando alla fine del progresso scientifico necessario alla rianimazione.
Insomma, la crionica non offre garanzie di successo al 100%. Come dicono i crionicisti, la sospensione crionica è la seconda cosa peggiore che ti può capitare (la peggiore, chiaramente, è la morte senza sospensione crionica!)
Infine, non tutti i transumanisti hanno organizzato la propria sospensione crionica, ma una parte sostanziale del movimento la considera una scommessa valida.

Collegamenti:
- Merkle, R. 1994. The Molecular Repair of the Brain. Cryonics magazine, Vol. 15 No’s 1 & 2. [ + ]
- Cryonics FAQ: [ + ]
- Alcor: [ + ]

36. Non sarà noioso vivere in un mondo perfetto?


Innanzi tutto, il transumanesimo non promette un mondo perfetto. Se tutto andrà bene, però, il futuro sarà un’era di infinita libertà individuale in cui ognuno potrà sviluppare le proprie potenzialità, esprimere la propria creatività e realizzare i propri sogni.
Paragonato ad altri progetti transumanisti, l’abolizione della noia sarà probabilmente il più facile. Al momento esistono già sostanze chimiche che eliminano la noia, come per esempio le anfetamine (il problema sono gli effetti collaterali), ed i medicinali antidepressivi (questi esempi danno pero’ un’immagine molto limitata di quello che potrebbe essere disponibile in un mondo transumanista). In altre parole, è molto difficile immaginare un mondo in cui esista una nanotecnologia matura ed in cui non sia possibile controllare i network neuronali che causano la noia.
Potrebbe persino essere utile conservare una qualche forma di stato mentale analogo alla noia, che ci avverta quando stiamo spendendo troppo tempo ed energie in attività monotone o inutili! O magari come stimolo al miglioramento. Il tran-tran, in un mondo simile potrebbe essere eliminato trasformandolo in un’esperienza interessante, se non addirittura esilarante. Una interessante risposta alla domanda non sarà noioso vivere in un mondo perfetto? viene da Ed Regis (autore di Great Mambo Chicken and the Transhuman Condition -1990), il quale suggerisce di tenere in mente quanto segue:
· La vita, a volte, è noiosa. E allora?
· Dipende dall’individuo quanto la propria vita sia noiosa o entusiasmante (eterna o no che sia).
· Essere morti è più noioso!
· Infine, se la vita eterna fosse davvero così noiosa, ci sarebbe sempre l’opzione di terminarla.

Collegamenti:
- Pearce, D. 1998. The Hedonistic Imperative. [ + ]
- Regis, E. 1990. Penguin Books

37. Come posso impegnarmi nel transumanesimo?


Esiste un numero crescente di organizzazioni formatesi per esplorare e sviluppare tecnologie transumaniste e dibattere la strategia verso la postumanità.
La World Transhumanist Association (la Associazione Mondiale Transumanista) è stata fondata nel 1998 come organizzazione-contenitore con l’intenzione di pubblicizzare le idee transumaniste e di promuovere il riconoscimento accademico del transumanesimo come movimento filosofico e culturale. Organizzazioni transumaniste locali esistono in varie nazioni europee e in molte città americane.
In America è anche presente l’Extropy Institute, il quale promuove il transumanesimo estropico. Il Foresight Institute ed l’Institute for Molecular Manufacturing si occupano dello sviluppo della nanotecnologia e del suo uso a fin di bene. Alcor è una organizzazione non-profit che offre la sospensione crionica ai propri soci. La Life Extension Foundation, un’altra organizzazione non-profit, provvede informazioni su vitamine ed altri supplementi e offre una vasta gamma di prodotti.
Tutte queste organizzazioni offrono ulteriori informazioni sul transumanesimo e sulle varie tecnologie transumaniste, organizzano conferenze ed incontri, nonché vari forum di discussione sull’internet. Nuove idee di business volte a sviluppare un futuro transumanista sono costantemente dibattute e opportunità di lavoro e carriera cominceranno presto ad emergere.
Infine, esistono innumerevoli aziende, università ed altre organizzazioni il cui lavoro di ricerca è direttamente collegato al transumanismo.

Collegamenti:
- World Transhumanist Association. [ + ]
(con collegamenti alle altre organizzazioni menzionate)

CO-AUTORI E CONTRIBUTORI


38. Fonti


La sezione sulla nanotecnologia è basata su di una introduzione di John Storrs Hall, la quale è a sua volta basata sui testi di Eric Drexler e Ralph Merkle. La sezione sulla crionica è basata su articoli di Ralph Merkle, dai quali molte frasi sono state prese di peso. La definizione di transumanesimo usata nel FAQ si basa sui contributi di molte persone, ma soprattutto di Kathryn Aegis e Max More. La sezione riguardante l’anima e la differenza fra umano e inumano, nonché quella sugli antecedenti storici del transumanesimo, sono dovute a Anders Sandberg e ad altri membri della associazione transumanista svedese Aleph. Kathryn Aegis ha scritto la sezione riguardante il tipo di società in cui vivranno i postumani e le sezioni Come posso diventare postumano? e Che cos'è un transumano?. La risposta alla domanda sull’arte transumanista si basa su una risposta di Natasha Vita-More. Greg Burch ha contribuito con commenti nella prima fase editoriale e David Pearce e soprattutto Kathryn Aegis e Anders Sandberg hanno offerto estensivi commenti editoriali in fase finale. Idee, critiche, domande e frasi sono state proposte anche da (in ordine sparso):
Henri Kluytmans, John S. Novak III, Allen Smith, Thom Quinn, Harmony Baldwin, J. R. Molloy, Greg Burch, Max More, Harvey Newstrom, Brent Allsop, John K Clark, Randy Smith, Daniel Faublich, Scott Badger, mark@unicorn.com mark@unicorn.com , Anders Sandberg, Dan Clemmensen, Kathryn Aegis, Shakehip@aol.com Shakehip@aol.com , Natasha Vita More, Michael Nielsen, Geoff Smith, Eugene Leitl, William John, pilgrim@cyberdude.com pilgrim@cyberdude.com , Joe Jenkins, Damien Broderick, David Pearce, Michael Lorrey, Bryan Moss, Derek Strong, Wesley R. Schwein, Peter C. McCluskey, Tony Hollick, zebo@pro-ns.net zebo@pro-ns.net , Michelle Jones, Dennis Stevens, Damon Davis, Jeff Dee, Andrew Hennessey, Doug Bailey, Brian Atkins, Erik Moeller, Alex ( intech@intsar.com intech@intsar.com ), David Cary, EvMick@aol.com EvMick@aol.com , Arjen Kamphius, Remi Sussan, Dalibor van den Otter, Robin Hanson, Eliezer Yudkowsky, Michael Wiik, Dylan Evans, Jean-Michell Delhotel.
I miei ringraziamenti a tutti voi per l’aiuto alla creazione di questo FAQ e per aver reso il transumanesimo possibile.
Nick Bostrom

Traduzioni di Estropico [ + ]