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Chi ci conosce bene è dalla nostra parte

Caro Veneziani se utilizza occhiali o lenti a contatto, apparecchi per migliorare l’udito o è andato dal dentista per farsi sostituire un dente potrebbe essere catalogato quale transumanista ...

Lettera aperta a Marcello Veneziani - 22 aprile 2005

Giorgio Gaviraghi

 

Caro Veneziani, Abbiamo entrambi una grande fortuna: Viviamo in un regime democratico che ci garantisce la libertà di pensiero, di parola e di opinione. Le scrivo a proposito del suo odierno articolo sul transumanesimo per invitarla a qualche semplice riflessione al di là delle etichette e degli ismi che, tanto cari in Italia, hanno permesso, tra l’altro, di aumentare l’intolleranza nelle lotte politiche grazie al loro dogmatismo. Se Lei utilizza gli occhiali o le lenti a contatto, apparecchi per migliorare l’udito o più semplicemente è andato dal dentista per farsi sostituire un dente potrebbe essere catalogato quale transumanista, senza saperlo e naturalmente, senza volerlo.

Lei e la sua famiglia, come tutti noi ha sicuramente utilizzato i vantaggi per la sua salute che gli enormi progressi della scienza ci hanno portato. Più recentemente nuove tecnologie ci hanno permesso di analizzare il nostro corpo in maniera più completa e precisa (TAC , risonanza magnetica ed altri), ci hanno permesso di salvare vite umane mediante trapianti di organi da altre persone o artificiali, mentre la recente identificazione del genoma umano promette ulteriori miglioramenti nella terapia genetica e delle cellule. Ma questo è soltanto la punta dell’iceberg di quanto sta avvenendo nei laboratori di mezzo mondo nel settore medico. Si sta studiando il modo di prevenire e curare le più mortali malattie, cardiovascolari, tumori, AIDS ed altre. Ciò riguarda Lei e tutti noi.

Il miglioramento del nostro corpo, la possibilità di curare le malattie, quella di prevenirle agendo sul DNA anche durante la gestazione ed altri avanzamenti scientifici nel settore della medicina sono i capisaldi in cui credono coloro che si definiscono transumanisti. Che l’uomo ne ricavi un beneficio è indubbio. Che l’uomo di oggi che può utilizzare a seconda delle esigenze queste tecnologie sia diverso e migliore di quello di un secolo fa, dal punto di vista delle possibilità mediche, è indubbio. Che l’aspettativa media di vita si sia allungata, che le persone sono più prestanti e più alte, è un altro dato di fatto e pure statistico. Se soltanto consideriamo che è poco più di un secolo che esistono tecnologie essenziali quali l'anestesia e le vaccinazioni, ancora meno tempo dalla scoperta degli antibiotici, possiamo considerarci fortunati di averne potuto usufruire.

Cosa porta tutto ciò? A ritenere che il continuo progresso scientifico porterà indubbi e notevoli vantaggi a tutti noi, indipendentemente dallo stato sociale o provenienza religiosa, nazionale o razziale. L’uomo del futuro avrà pertanto maggiori benefici e possibilità di miglioramento rispetto ad oggi e ben vengano tutti questi progressi che possono soltanto portarci benefici. Da quello che ho letto questo è ciò che, forse con parole diverse, sostengono coloro che vengono definiti transumanisti. Adesso so che posso essere considerato transumanista e ne sono contento. Sono sicuro che anche Lei lo è, ma forse non lo vuole riconoscere.

Da: Lettera aperta a Marcello Veneziani - 22 aprile 2005

 

 

 

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